New Delhi, 18 febbraio 2014 - Non c'è pace per i Marò, con la corte indiana che continua a rimandare, dopo due anni, una decisione sul loro conto. Oggi i giudici di New Delhi hanno deciso di rinviare a lunedì 24 febbraio prossimo l’udienza sul caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani trattenuti in India nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di due pescatori del Kerala. Prima di pronunciarsi, la Corte intende ricevere dal governo una risposta scritta sull’eventuale applicabilità della legge antiterrorismo e antipirateria (Sua Act) al caso dei due Fucilieri di Marina.

Ma anche il governo indiano sarebbe diviso sull’applicazione della legge antipirateria (Sua Act) e proprio queste diverse posizioni sarebbero alla base del nuovo rinvio.

BONINO RIICHIAMA L'AMBASCIATORE - “Il governo italiano ha disposto l’immediato richiamo a Roma per consultazioni dell’Ambasciatore a New Delhi, Daniele Mancini”, ha annunciato il ministro degli Esteri Emma Bonino, dopo l’ennesimo rinvio dlela Corte Suprema indiana nel caso dei due marò italiani trattenuti in India.

“A fronte dell’ulteriore, inaccettabile rinvio deliberato questa mattina dalla Corte Suprema indiana dell’esame del caso dei Fucilieri di Marina Latorre e Girone e della manifesta incapacità delle autorità giudiziarie indiane di gestire la vicenda - dichiara la Bonino - l’Italia proseguirà e intensificherà il suo impegno per il riconoscimento dei propri diritti di Stato sovrano in conformità con il diritto internazionale. L’obiettivo principale dell’Italia resta quello di ottenere il rientro quanto più tempestivo in Patria dei due Fucilieri”. “Il governo italiano ha disposto l’immediato richiamo a Roma per consultazioni dell’Ambasciatore a New Delhi, Daniele Mancini” ha annunciato la titolare della Farnesina aggiungendo chel'Italia ha messo a punto “diverse iniziative da prendere”.  “La decisione spetta ora al nuovo governo - ha concluso - ma di certo non possiamo andarli a prendere ‘manu militari’". 

L'IRA ITALIANA - L’Italia non accetta altri rinvii sul caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e chiede con forza il ritorno in patria dei suoi militari. “E’ l’ennesimo rinvio, il ventiseiesimo, il sesto in Corte Suprema. Ora francamente è troppo”, ha commentato alla stampa l’inviato speciale del governo, Staffan De Mistura, presente a New Delhi.

Secondo il diplomatico italiano si tratta “chiaramente” di “un segno della difficoltà del governo indiano. Rinviino pure quanto vogliono, ma adesso a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone deve essere concesso di lasciare l’India. Rinviino pure quanto vogliono, purché i nostri militari tornino in Italia”, ha commentato De Mistura.

Il nuovo rinvio deciso dalla Corte Suprema sul caso dei due marò italiani trattentui in India è “incomprensibile e inaccettabile” scrive su Twitter il vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani. “L’India deve rispettare i diritti umani. Il rinvio per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è incomprensibile e inaccettabile. No al Sua Act”.

PRESIDIO NCD A ROMA -  “L’ennesimo rinvio della decisione è assolutamente sconcertante: da due anni l’India ha sequestrato i nostri maro’ calpestando i diritti umani fondamentali e ogni trattato internazionale”, ha dichiarato il vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli dalle 6 di questa mattina in presidio con i giovani di Ncd davanti all’Ambasciata dell’India a Roma.

“Un comportamento indegno di uno stato di diritto con istituzioni e tribunali che si rimpallano vergognosamente le proprie responsabilita’, incapaci di prendere una decisione e strumentalizzando in maniera bieca la vicenda” ha aggiunto Angelilli. “L’unica richiesta dell’Italia a questo affronto, con il supporto della comunita’ internazionale, deve essere il rimpatrio dei nostri maro’” ha concluso Angelilli.