Kiev, 18 febbraio 2014 - E’ battaglia nella piazza Indipendenza di Kiev, che ha visto oggi la morte di almeno 20 persone e il ferimento di altre 150 negli scontri tra manifestanti europeisti e polizia. Gli agenti anti-sommossa hanno tentato in tarda serata una nuova carica contro gli accampamenti nella piazza, dove divampano le fiamme delle tende del sit-in.

Tra i feriti vi sono almeno 21 giornalisti. Secondo diversi tweet, gli agenti hanno fatto irruzione nella sede dei sindacati mentre in piazza un poliziotto è stato catturato dai manifestanti.

I capi dell’opposizione, Vitali Klitschko e Arseniy Yatsenyuk, si sono recati nella residenza del capo dello Stato, Viktor Yanukovych, per un colloquio ma non sono ancora riusciti a incontrarlo. (VIDEO)

Il ministero dell’Interno ucraino, specifica che secondo un bilancio aggiornato tra le persone che hanno perso la vita ci sono sei poliziotti. (VIDEO)

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E sono in corso nuovi scontri a Kiev, in piazza Indipendenza. Lo ha riferito il canale televisivo di Stato. (FOTO)

La polizia ha lanciato un assalto contro i manifestanti sulla Maidan a Kiev, roccaforte della protesta contro il presidente Viktor Yanukovych, con tre blindati muniti di cannoni ad acqua che avanzano sulla piazza e respingono i dimostranti. I manifestanti stanno rispondendo con delle molotov. Numerose tende erette sulla Maidan occupata da circa tre mesi dai contestatori, sono bruciate.

I manifestanti urlano slogan sfidando gli agenti, tra cui "Gloria all’Ucraina". Nella piazza Indipendenza si erano riversate migliaia di persone per proteggere l’accampamento allestito da mesi, nonostante i leader dell’opposizione avessero annunciato di aspettarsi un intervento deciso delle autorità. "Non arretreremo di un passo da questa piazza, non abbiamo nessun posto dove arretrare. L’Ucraina è dietro di noi, il futuro dell’Ucraina è dietro di noi", aveva detti ai dimostranti il leader delle proteste Arseniy Yatsenyuk.

KLITSCHKO INCONTRA YANUKOVYCH - Intanto il capo dell’opposizione ucraina, l'ex boxer Vitali Klitschko, ha incontrato il capo dello Stato, Viktor Yanukovych. Un faccia a faccia che non ha dato, però, gli esiti sperati. Klitschko ha riferito che il presidente ucraino si rifiuta di fermare l’assalto in corso a piazza Maidan, cuore della protesta antigovernativa.

L'EX BOXER KLITSCHKO AIZZA LA FOLLA: NON CE NE ANDREMO - "Non andremo da nessuna parte. Questa è un’isola di libertà e la difenderemo", aveva dichiarato in precedenza Vitaly Klitschko arringando la folla nella piazza dove parte dell’accampamento di protesta sta bruciando dopo che la polizia ha fatto irruzione. L’ex pugile ha parlato da un palco, mentre intorno a lui si alzavano fiamme e alte colonne di fumo. Intanto, la polizia ha smantellato parte della barriere allestite dai manifestanti e molte tende sono andate a fuoco. Circa 20mila dimostranti sono rimasti nell’area e si stanno scontrando con la polizia, lanciando bombe incendiarie, oggetti e sassi, sventolando bandiere e cantando l’inno nazionale.

CHIUSA LA METRO - Le autorità di Kiev hanno chiuso la metropolitana cittadina, mentre la polizia ucraina sta stringendo d’assedio Piazza Indipendenza, la Maidan, roccaforte della protesta contro il presidente Viktor Yanukovych occupata dai contestatori da quasi tre mesi. I Berkut, le forze speciali del ministero, sono arrivati in gran numero nelle vie che circondano la piazza al cuore di Kiev, dove i manifestanti stanno rinforzando in fretta e furia le barricate erette a fine novembre, quando il no di Yanukovych all’alleanza con la Ue aveva scatenato un vasto movimento di protesta e la reazione violenta della polizia. Molti stanno strappando le pietre del selciato, per usarle come armi contro gli agenti. "Tutte le stazioni della metropolitana sono chiuse" ha detto all’Afp la portavoce Natalia Kirnitska.

SCONTRI ANCHE A LEOPOLI - La violenza è però dilagata anche in altre zone dell’Ucraina: in particolare a Leopoli, nella regione occidentale roccaforte dell’ala nazionalista dell’opposizione, dove alcune centinaia di manifestanti hanno preso d’assalto il comando locale della polizia e l’amministrazione regionale, facendovi irruzione.

LVIV, ASSALTO A UFFICI POLIZIA E AMMINISTRAZIONE - Presi d'assalto dai manifestanti antigovernativi anche gli edifici dell’amministrazione regionale e della polizia della città di Lviv, nell’Ucraina occidentale. Prima di prenderne il controllo, una folla di 500 persone aveva scatenato una sassaiola che ha messo a soqquadro l’area della città.

NATO E USA: STOP VIOLENZE - Monito della Casa Bianca al presidente ucraino Viktor Ianukovich, esortato a fare di tutto per porre fine alle violenze. "Sono gravemente preoccupato per il ritorno della violenza in Ucraina e per le notizie sui morti a Kiev". Lo dichiara in una nota il segretario generale della Nato che fa "appello a tutte le parti" perché fermino la violenza e "riprendano urgentemente il dialogo" nonché "il processo parlamentare".