Caracas, 18 febbraio 2014  - Il leader del partito di opposizione venezuelano Volontà Popolare, Leopoldo Lopez,  si è consegnato oggi alle autorità. Lopez era ricercato dallo scorso 12 febbraio, perché accusato dal governo di essere il responsabile degli scontri durante una protesta davanti alla Procura, nei quali sono morti due manifestanti e un dirigente chavista, ai quali si è aggiunta oggi una quarta vittima a Carupano (nordest del Paese), uno studente 17enne (Josè Mendez, studiava ingegneria) che sarebbe stato travolto da un camion dell'azienda statale Petroleos de Venezuela (Pdvsa) mentre bloccava il traffico durante una manifestazione.

Il governo ha sottolineato che non è stata concessa nessuna autorizzazione per un corteo atteso oggi a Caracas. Maduro, da parte sua, ha convocato una manifestazione del sindacato dei lavoratori del petrolio, avvertendo che "i fascisti non entreranno un'altra volta" nella capitale.

Quindi tensione a mille con sostenitori e oppositori del presidente venezuelano Nicolas Maduro questa sera a Caracas, sei giorni dopo i violenti scontri che si erano conclusi con la morte di 3 manifestanti e il ferimento di altri 60.

Ormai da un paio di settimane si susseguono in Venezuela i cortei di protesta degli studenti contro il carovita e contro l’insicurezza delle strade. Gli studenti organizzano quasi quotidianamente delle manifestazioni, definite ogni volta dei tentativi di colpo di stato da parte del governo di Caracas, che accusa gli Stati uniti di fomentare la rivolta.

MADURO RIMUOVE CAPO INTELLIGENCE - Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha rimosso il direttore del Servizio Bolivariano di Intelligence Nazionale (Sebin), il generale Manuel Gregorio Bernal Martinez: la notizia è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale senza ulteriori dettagli, ma domenica scorsa lo stesso Maduro aveva ammesso che durante la protesta studentesca del 12 febbraio un gruppo di funzionari del Sebin ha disubbidito ai suoi ordini di non dispiegare gli uomini del Sebin in piazza.

Intanto, sulla stampa di opposizione si moltiplicano le indiscrezioni su agenti del Sebin che sarebbero stati arrestati per la loro partecipazione nei violenti scontri a margine della protesta studentesca, che hanno provocato tre morti e decine di feriti.

Il giornalista-oppositore Nelson Bocaranda sostiene oggi che tre agenti dell’agenzia di intelligence sono stati arrestati negli ultimi giorni, dopo essere stati identificati durante gli scontri, in particolare vicino al luogo dove è morto il manifestante Bassil Dacosta (23 anni), raggiunto da vari colpi di arma da fuoco.