Roma, 22 febbraio 2014 - Fine di un retroscena gustoso, secondo cui Emma Bonino ha appreso solo dalla tv di non essere più ministro degli Esteri nel governo Renzi. Alcuni quotidiani riportavano il suo sfogo ("Nessuno mi ha avvertita, io non sapevo nulla"), ma poi nel giro di poco la circostanza è stata smentita dal ministro Delrio e infine dalla stessa Bonino.

Ciò non diminuisce la rabbia dell'ex titolare della Farnesina, che nel pomeriggio, in un comizio davanti alla sede romana dei radicali, lancia strali del tipo: "Io non ho sassolini, ma macigni" e "La buona educazione è rivoluzionaria"

LA TELEFONATA DI RENZI - "Mi raccomando i retroscena - ha detto il sottosegretario alla Presidenza Delrio al termine del giuramento - Io ero presente quando Renzi ha telefonato a Emma Bonino. Non raccontate cose non vere".

Infine, la dichiarazione della Bonino: "Sono rimasta molto sorpresa da articoli di stampa che mi hanno attribuito l`affermazione di aver saputo del mio avvicendamento dai media. In realtà sono stata informata personalmente dal Presidente del Consiglio Renzi".

IL CONGEDO DI EMMA - Acclamata dalla folla con “Emma, Emma” a Torre Argentina, fuori dalla sede dei Radicali a Roma, l’ex ministro degli Esteri Emma Bonino ha fatto un discorso di congedo commovente e ricco di energia, invitando il Paese a rispettare le istituzioni e a ritrovare un senso civico.

“Non ho sassolini, non ho scoop da rivelare, da radicale ho dei macigni, come dire, che dovremo tutti insieme rimuovere, non per me, ma per il Paese”, ha esordito Bonino, confidando di avere voglia di rimanere “un po’ sola” in questo periodo. “La buona educazione è rivoluzionaria. Credo che dobbiamo rinconquistare tutti il senso delle istituzioni, delle regole, dello stato di diritto”, ha detto l’ex titolare della Farnesina, elogiando la “casa radicale”, dove queste norme si rispettano.

Ai sostenitori in piazza ha chiesto di “iscriversi al partito radicale, di non delegare”, perché “uno può anche essere king-kong, ma non può da solo, o in troppo pochi, assumere i valori della ricostituzione della convivenza civile”, con un chiaro riferimento al neo-premier. “Non sono un robot, sono una persona”, ha poi affermato, tra gli applausi dei presenti.

I SUCCESSI - Poi Bonino elenca il lavoro fatto: "Ci siamo occupati dei marò con tutto quello che potevo fare nelle condizioni che mi erano date. Abbiamo sbrogliato dossier complicati, alcuni anche risolti come quelli di Quirico, D’Alessandro (l’attivista di Greenpeace, ndr) e da ultimo i due operai in Libia", ha ricordato assicurando alle famiglie dei 3.200 italiani in carcere nel mondo di essere "sicura che si continueranno a seguire i loro casi".

“Mi ha fatto male sentire a volte” da parte di chi era in difficoltà all’estero che “l’Italia ci ha abbandonati”, ha aggiunto l’ex capo della Farnesina. Visibilmente commossa ha detto ai suoi: “Siate orgogliosi di un ministro che si è impegnato al limite delle sue capacità".

IL SALUTO ALLA FARNESINA - “Siete una grande squadra, grandi professionisti: come avete dato sostegno a me, ora datelo a chi mi succede”. Emma Bonino saluta la squadra della Farnesina in attesa del passaggio di consegne con Federica Mogherini. E lo fa - è la ricostruzione di chi era presente - in un “clima di emozione dove non sono mancati anche attimi di commozione”. Una cinquantina i presenti, tra funzionari e direttori del dicastero, che hanno accompagnato le parole del ministro uscente con un “lungo, lunghissimo applauso”.