Kiev, 23 febbraio 2014 - Dopo una giornata di fibrillazioni che hanno ribaltato il quadro politico in poche ore, con il ritorno sulla scena di Iulia Timoshenko liberata ieri sera e acclamata dalla folla in piazza a Kiev (FOTO), il parlamento ucraino ha iniziato la cacciata dei fedelissimi di Ianukovich dal governo. Al posto dell'ormai ex presidente ucraino c'è Oleksandr Turcinov, alleato di ferro di Timoshenko, nominato presidente ad interim. Lo stesso Turcinov ha avvertito che Mosca dovrà rispettare la “scelta europea” dell’Ucraina. Kiev, ha detto, intende riprendere il percorso di integrazione con Bruxelles dal 24 novembre scorso, quando Yanukovich rinunciò al patto di associazioni ed accettò gli aiuti (15 miliardi di dollari di cui 3 già consegnati) di Vladimir Putin. Turcinov ha spiegato di essere pronto ad un dialogo con i vertici russi, ma sulla base di relazioni paritarie e di buon vicinato. “Siamo pronti al dialogo con la Russia...a patto che tenga conto della scelta europea dell’Ucraina, che io spero sarà confermata alle elezioni (presidenziali)”, del 25 maggio, ha spiegato Turcinov parlando alla tv. Il nuovo presidente ha fatto subito sapere che il parlamento completerà entro martedì la formazione di un nuovo governo d’unità nazionale.

Iulia Timoshenko, leader della Rivoluzione arancione, ha annunciato la propria candidatura e presto incontrerà Angela Merkel. Intanto il partito delle Regioni dell’ormai ex presidente Ianukovich, fuggito in elicottero (VIDEO), scarica il suo leader indicando lui e i suoi più stretti collaboratori come “responsabili” delle violenze di Kiev. Domani il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, sarà a Kiev. Ahston incontrerà i protagonisti della rivolta Ucraina e “discuterà con loro del sostegno dell’Ue per una duratura soluzione alla crisi politica e misure per stabilizzare l’economia”, si legge in una dichiarazione.

TENSIONE RUSSIA-UCRAINA - Sale ulteriormente la tensione tra Russia e Ucraina. Mosca ha reagito alla cacciata del presidente ucraino filo-russo Viktor Yanukovich e all’instaurazione di un regime apertamente ostile e dichiaratamente filo-Ue, richiamando “per consultazioni” l’ambasciatore a Kiev. Si tratta di un segnale di protesta molto grave nel linguaggio diplomatico internazionale. “Visto il deteriorarsi della situazione in Ucraina e la necessita’ di un’analisi completa della situazione, è stata presa la decisione di richiamare per consultazioni a Mosca l’ambasciatore russo in Ucraina”, ha reso noto il ministero degli esteri russo. La prassi diplomatica prevede che in caso di conflitto ma anche di semplice contenzioso internazionale il primo provvedimento che un Paese può prendere nei confronti di un altro è la semplice protesta verbale o scritta. Il passo successivo, se la protesta resta inascolatata, è il richiamo dell’ambasciatore per consultazioni. Nella maggior parte dei casi, una volta che il contenzioso si sia risolto, l’ambasciatore riprende il suo posto. In caso contrario gli ulteriori passi sono la riduzione del rango della legazione, facendosi rappresentare da un diplomatico sempre piu’ di grado inferiore, fino alla chiusura dell’ambasciata. Alla rottura delle relazioni diplomatiche puo’ - ma non è sempre detto, basta ricordare il caso Usa/Iran - seguire la guerra.

TIMOSHENKO DA MERKEL - Iulia Timoshenko incontrerà “molto presto” la cancelliera tedesca Angela Merkel, con cui ha già avuto una conversazione telefonica. Lo fa sapere in una nota il partito ‘Patria’ di Timoshenko. La cancelliera tedesca ha esortato l’ex premier ucraina a operare per l’unità del paese. Lo ha reso noto una fonte del governo tedesco in un comunicato sulla conversazione telefonica che hanno avuto oggi. La Cancelliera ha anche proposto alla leader del’opposizione ucraina di farsi curare in Germania per i suoi problemi alla schiena.

IL BILANCIO DEGLI SCONTRI - Il governo lancia sul web anche le prime cifre ufficiali sugli scontri dei giorni scorsi tra polizia e insorti: secondo il ministero della Salute ucraino, il bilancio è di 82 morti e 645 feriti. Le persone ricoverate in ospedale sono 423. Il ministro dell’Interno ad interim ucraino, Arsen Avakov, nominato ieri dal parlamento, ha annunciato la liberazione di 64 manifestanti che erano stati arrestati durante le proteste di Kiev. Lo riferisce Ria Novosti online. Avakov ha avviato anche un’indagine sulle violenze perpetrate dalla polizia contro i manifestanti e per ora sono una trentina i poliziotti accusati.

SPARITO L'EX CAPO DI STATO - Intanto la situazione sembra calma in piazza Indipendenza, epicentro della protesta, dopo la rivolta che ieri ha messo in fuga il presidente Viktor Ianukovich. Lo scrive la Bbc su Twitter citando il proprio inviato a Kiev: “La gente è prudente e spera che il presidente se ne sia andato. Ma dove?”. Ieri sera la leader dell’opposizione Iulia Timoshenko ha invitato i manifestanti a restare in piazza per “andare avanti fino alla fine”. Nelle stesse ore Ianukovich, deposto dal Parlamento, ha tentato senza successo di corrompere alcune guardie di frontiera a Donetsk, nell’est del paese, per ottenere l’autorizzazione al decollo del suo aereo privato. Nel video trasmesso dalla tv ucraina si vede la scorta che carica i bagagli sul velivolo, poi Ianukovich scende da una berlina e sale sul mezzo che poco dopo decolla. Secondo il nuovo presidente del Parlamento, Turcinov, stava tentando di fuggire in Russia. Ma sembra non avere intenzione di mollare. Una sua collaboratrice ha rivelato alla Associated Press che Ianukovich non ha intenzione di lasciare il Paese e continuerà ad adempiere ai suoi doveri presidenziali. La sfarzosa villa dell'ex presidente (FOTO), occupata ieri dai manifestanti, ridiventa, su decisione del parlamento, di proprietà dello Stato. Dopo la fuga di Ianukovioch, il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha lanciato un appello “alla calma e alla moderazione”. Rasmussen ha anche accolto con favore la decisione dell’esercito ucraino di “non intervenire in alcun modo” nella crisi politica del Paese, aggiungendo che “il popolo ucraino deve determinare il proprio futuro in libertà e democrazia”. “Auspichiamo - ha concluso Rasmussen - di proseguire la cooperazione con Kiev in base all’intesa Nato-Ucraina”, conclusa alla fine della guerra fredda.

SILURATI I MINISTRI DI IANUKOVUICH - Il parlamento ucraino cuole fare pulizia dei fedelissimi di Ianukovich nel governo e ha già cacciato il ministro degli Esteri Leonid Kozhara, nelle recenti settimane al centro di una trattativa con l’Unione europea quando Kiev decise di interromperlo per riavvicinarsi a Mosca. Identica sorte è toccata ai ministri della Salute e dell’Istruzione mentre è stato depositato un progetto di legge che intende vietare la propaganda comunista.

TASK FORCE INTERNAZIONALE - Stati Uniti e Fondo monetario internazionale sono pronti ad aiutare l’Ucraina. Lo ha detto il ministero del Tesoro americano, Jacob Lew, al termine di una riunione con il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, tenutosi al G20 di Sydney. Dalla crisi del quale - assicura il presidente della Bce Mario Draghi - non arriveranno pericoli di contagio economico-finanziario per l’Europa. Riunito a Sydney con l’obiettivo di trovare soluzioni per dare una spinta alla crescita mondiale, il G20 manda un messaggio preoccupato sulla situazione ucraina e si prepara a sostenere economicamente una fase di normalizzazione che, dopo le settimane di violenze, sarà sicuramente difficile.

LA RUSSIA CONGELA GLI AIUTI - Il ministro delle finanze russo Anton Siluanov ha confermato che Mosca ha congelato gli aiuti promessi all’Ucraina dopo i drammatici cambiamenti verificatosi in queste ultime ore, ma una boccata d’aria potrebbe venire dal Fondo monetario Internazionale (Fmi). Come scrive il Wall Street Journal online, Siluanov lo ha detto in margine del G20 finanziario di Sidney. ‘’La situazione politica si è modificata in maniera drammatica - ha detto il ministro delle finanze -. Ora dobbiamo aspettare la formazione di un nuovo governo prima di prendere una decisione’’.
 

E sullo scenario futuro del Paese,  la Gran Bretagna allontana lo spauracchio di un intervento militare russo: “Non sappiamo quale sarà la reazione della Russia, ma non sarebbe nel suo interesse” intervenire militarmente in Ucraina, dice il ministro degli Esteri britannico William Hague alla Bbc, aggiungendo di essere in contatto “costante” con Mosca. “Ci sono ancora molti pericoli. La situazione politica, anche in seno all’opposizione, è ancora molto complicata. Si tratta di un paese diviso”, ha aggiunto Hague.

TELEFONATA TRA MERKEL E PUTIN - Angela Merkel e Vladimir Putin vogliono “preservare l’integrità territoriale dell’Ucraina”: lo rende noto Berlino. I due leader si sono sentiti oggi per telefono, come conferma anche il Cremlino.

PROTESTE DAI FILORUSSI -  "A Kiev hanno preso il potere i fascisti”: è lo slogan dei circa 2mila manifestanti che hanno aderito all’appello a dimostrare lanciato dai movimenti pro-russi a Sebastopoli, in Crimea, dove fa base la flotta russa. I dimostranti sbandieravano bandiere ucraine, russe e della flotta del Mar Nero. “Il nuovo potere vuole privare i russi dei propri diritti e della cittadinanza”, ha detto un oratore dal palco.