Kiev, 28 febbraio 2014 - Barack Obama si è detto “profondamente preoccupato dalla notizia di spostamenti di truppe russe in Ucraina” e ha avvertito che “ogni violazione della sovranità dell’Ucraina sarebbe profondamente destabilizzante” concludendo che sarebbe molto costoso, per qualunque Paese, (Russia, ndr) qualsiasi tipo di intervento militare in Ucraina. (VIDEO)

Barack Obama ha sottolineato che un intervento armato ad opera della Russia avrebbe “delle conseguenze”, senza però specificare di che natura.

“La situazione è fluida: abbiamo contatti continui con le autorità russe” ha detto il presidente Usa, ammettendo che gli Stati Uniti sono “molto preoccupati”. “Negli ultimi giorni abbiamo parlato spesso con Putin. Credo che la Russia possa essere parte integrante del processo di stabilizzazione dell’Ucraina”. Barack Obama ha infine sottolineato: “Gli Stati Uniti sostengono il diritto del popolo ucraino di decidere liberamente il proprio futuro”.

PENTAGONO CONFERMA: CENTINAIA DI MILITARI RUSSI IN CRIMEA - Fonti del Pentagono confermano la notizia dell’invio di “diverse centinaia” di soldati russi nella penisola ucraina di Crimea. “Sembra che abbuiamo spostato li (in Crimea) diverse centinaia di militari”, ha riferito un alto funzionario del ministero della Difesa Usa, dietro condizione di anonimato, sottolineando che Mosca non ha informato in anticipo Washington dell’operazione né della sua natura.

NON SARA' UN'ALTRA GEORGIA - Il presidente ucraino ad interim, Aleksandr Turcinov, ha intimato al leader russo Vladimir Putin di far cessare la “aggressione non dissimulata” in Crimea. “Mi rivolgo personalmente al presidente Putin - ha detto Turcinov in tv - per chiedergli di fermare immediatamente la sua aggressione non dissimulata e di ritirare i suoi militari in Crimea. Secondo il presidente ad interim, si tratta di una provocazione di Mosca: “Si provoca il conflitto e poi si annette il territorio”, ha detto (ricorda quella che portarono nel 2008 le truppe di Mosca in guerra con la Georgia).

MOSCA: SPOSTAMENTO TRUPPE COME DA ACCORDI CON KIEV  - Qualsiasi movimento di truppe russe in Crimea sta avvenendo sulla base degli accordi in vigore con l’Ucraina sul dispiegamento di unità militari nella ex repubblica sovietica. Così l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, ha giustificato le notizie che giungono dalla penisola ucraina di Crimea. “Stiamo agendo nella cornice di quegli accordi”, ha detto al termine di una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza senza fornire alcun particolare né rispondere a domande sulla notizia di una forza di invasione di 2.000 paracadutisti in Crimea, denunciata da Kiev.

2MILA PARA RUSSI IN CRIMEA - Fonti ufficiali di Kiev hanno denunciato che 2.000 soldati russi hanno effettuato “un’invasione armata” della Crimea.

CACCIA RUSSI VOLANO SULLA CRIMEA  - L’Ucraina ha denunciato la violazione del suo spazio aereo da parte della Russia e ha chiesto il ritorno immediato degli elementi interessati nelle loro basi. Lo indica un comunicato pubblicato sul sito del ministero degli Esteri di Kiev. “Il ministero degli Esteri ucraino ha protestato in una nota alla Russia contro la violazione dello spazio aereo ucraino (...) e ha chiesto il ritorno immediato dei militari e dei loro mezzi nelle loro basi”, ha indicato questa nota, che denuncia il mancato rispetto dell’accordo concluso nel 1997 tra Kiev e Mosca, che dettaglia le regole secondo cui la flotta russa del Mar Nero staziona nel porto di Sebastopoli in Crimea, penisola filorussa del sud dell’Ucraina.

OTTO AEREI CARGO MISTERIOSI IN CRIMEA - Otto aerei militari da trasporto russi sono atterrati in Crimea con a bordo dei carichi sconosciuti. È quanto dichiarato ad Associated Press da Serhiy Astakhov, portavoce delle autorità frontaliere dell’Ucraina. Astakhov ha affermato che gli aerei, degli Il-76, sono entrati inaspettatamente nello spazio aereo ucraino nella serata di oggi e hanno ricevuto l’autorizzazione ad atterrare alla base aerea di Gvardeiskoye, a nord della capitale regionale Sinferopoli. Il personale a bordo ha rifiutato di identificarsi e allontanato i funzionari doganali ucraini, affermando di non avere bisogno dei loro servizi. Nelle ore scorse, l’ambasciatore ucraino alle Nazioni unite Yuriy Sergeyev aveva detto al Consiglio di sicurezza dell’Onu che elicotteri militari e aerei da trasporto russi erano entrati in Ucraina, e che le forze armate di Mosca avevano preso il controllo dell’aeroporto principale della Crimea.

COMMANDO A SEBASTOPOLI - Un commando formato da una cinquantina di individui armati fino ai denti ha assunto il controllo dell’aeroporto militare di Belbek a Sebastopoli, capitale della Repubblica autonoma filo-russa della Crimea, in Ucraina: gli occupanti hanno intrapreso pattugliamenti, anche all’interno della torre di controllo, ma non si sono introdotti nel terminal passeggeri, che continuerebbe dunque a funzionare normalmente. Sempre a Sebastopoli, le guardie di frontiera ucraine  sostengono che la loro base sia circondata da militari russi dell’810a brigata della flotta del Mar Nero. Secondo gli ucraini, ci sarebbero anche cecchini piazzati sugli edifici attorno alla base. Intanto Ianukovich è tornato a parlare in pubblico facendo sapere di non avere intenzione di mollare. Iulia Timoshenko in corsa per le presidenziali di maggio. Kiev ha chiesto a Mosca l'estradizione dell'ex presidente.

ANCHE SIMFEROPOLI - Decine di uomini armati in divise militari hanno anche pattugliato stamattina presto l’aeroporto di Sinferopoli, capoluogo della regione ucraina di Crimea. Un fotografo di Associated Press ha visto alcuni militari armati di fucili d’assalto. Gli uomini si sono rifiutati di parlare con i giornalisti e non è chiaro chi siano. Ora si sarebbero ritirati pur restando nei paraggi. L’aeroporto di Simferopoli è pattugliato da ronde armate di miliziani locali filo-russi, alcuni in divisa senza insegne, altri in abiti civili. Lo ha constatato l’Afp sul posto, malgrado le autorita’ di Kiev abbiano annunciato di aver riportato lo scalo sotto il loro controllo.

ELICOTTERI RUSSI SULLA CRIMEA - Una decina di elicotteri militari russi hanno raggiunto la penisola autonoma della Crimea dopo essere entrati nello spazio aereo ucraino: lo ha denunciato la Guardia di Frontiera di Kiev tramite un comunicato, nel quale si aggiunge che una delle proprie unità è stata bloccata da militari di Mosca nei pressi di Sebastopoli, dove si trova il quartier generale della Flotta del Mar Nero. Ma i russi di Crimea, che rappresentano circa il 60% della popolazione della penisola sul Mar Nero, hanno lanciato una petizione per chiedere al leader del Cremlino di non lanciare un attacco militare. Lo fa sapere l’agenzia Unian specificando che finora hanno firmato l’appello circa 3.000 persone.

PASSAPORTI RUSSI ALLE TESTE DI CUOIO - Mosca interviene a sostegno dei pretoriani di Viktor Ianukovich. Ai membri del famigerato gruppo degli agenti anti-sommossa, i ‘Berkut’, accusati di essersi macchiati di numerosi crimini nel contrastare la rivolta delle forze pro-Ue, sarà concesso il passaporto russo. Il consolato di Simferepoli  “ha ricevuto istruzione di adottare con urgenza tutte le misure necessarie per iniziare a rilasciare passaporti russi ai membri delle unità Berkut”, disciolte dal nuovo governo di Kiev.

MOSCA: "NON SIAMO NOI" - La Flotta russa del Mar Nero ha smentito qualsiasi coinvolgimento di unità nell’occupazione, nel blocco o nella presa dell’aeroporto militare di Belbek alle porte di Sebastopoli, in Crimea, dove ha il suo quartier generale. Nel negare ogni responsabilita’, un portavoce della flotta ha aggiunto tuttavia che, “considerata l’instabilita’ della situazione intorno alle nostre basi in Crimea, e ai siti dove i nostri uomini vivono con le rispettive famiglie”, è stato deciso di incaricare le “forze anti-terrorismo di rafforzarvi la sicurezza”. La situazione nello scalo resta comunque molto confusa.

KIEV INFURIATA - Il ministro dell’Interno ucraino, Arsen Avakov, accusa Mosca di “invasione armata” dopo l’occupazione degli aeroporti di Belbek e Sinferopoli in Crimea. “Considero l’azione come un’invasione armata e un’occupazione”, ha postato sulla sua pagina Facebook il ministro.  L’aeroporto di Sinferopoli, scrive Avakov, “è bloccato da reparti militari della flotta russa”. “All’interno dell’aeroporto - prosegue - si trovano i militari e le guardie di frontiera ucraini. Fuori ci sono militari in divisa mimetica con armi e senza distintivi, che non nascondono la propria appartenenza”. “L’aeroporto - aggiunge - non funziona. Sul perimetro esterno ci sono i posti di controllo del ministero degli interni ucraino. Non ci sono ancora scontri armati”. “La situazione creatasi negli aeroporti di Crimea è un intervento militare e un atto di occupazione”, ribadisce. Il parlamento ucraino intanto ha approvato una mozione in cui chiede ai membri del memorandum di Budapest del 1994 (Usa, Gran Bretagna e Russia) di garantire la sovranità e l’integrità territoriale del Paese, “confermando il loro impegno verso l’Ucraina” e lanciando “consultazioni immediate per far abbassare la tensione”.

RIUNIONE D'URGENZA DEL CONSIGLIO DELL'ONU - Il Consiglio di sicurezza dell’Onu terrà oggi una riunione, seguita da consultazioni a porte chiuse, sulla situazione in Ucraina. Lo ha annunciato il portavoce delle Nazioni Unite, Martin Nesirky. “Il Consiglio di sicurezza terrà alle 15 (21 italiane) una riunione privata seguita da consultazioni per discutere della situazione in Ucraina”, ha detto Nesirky. Secondo fonti diplomatiche, gli ambasciatori dei 15 paesi si riuniranno per ascoltare a porte chiuse il resoconto sulla situazione dell’ambasciatore dell’Ucraina alle Nazioni Unite e del vice segretario generale dell’Onu per gli Affari politici, Jeffrey Feltman. Non è certo che il Consiglio rilasci una dichiarazione al termine del vertice, perchè “le capitali non vogliono che questo dossier passi necessariamente a New York”, ha spiegato un diplomatico. Un inviato speciale del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, Robert Serry, si trova a Kiev da diversi giorni; secondo Nesirky, Serry ha il compito di “trasmettere il messaggio di Ban”, ossia sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, “necessità di allentare la tensione” e appello al dialogo.

"TIMOSHENKO CANDIDATA ALLA PRESIDENZA" - La leader della Rivoluzione arancione filo-occidentale Iulia Timoshenko si candiderà alle presidenziali ucraine fissate per il prossimo 25 maggio. Lo fa sapere l’ex pugile Vitali Klitschko, leader del partito ‘Udar’, alleato di Timoshenko. Anche Klitschko ha piu’ volte annunciato di volersi candidare alla presidenza.

KIEV CHIEDE A MOSA L'ESTRADIZIONE DI IANUKOVICH  - Le autorità ucraine hanno iniziato le procedere per ottenere l’estradizione dell’ex presidente Viktor Ianukovich dalla Russia, dove si è rifugiato a Rostov sul Don nel sud del Paese. Lo ha annuncio l’ufficio del procuratore generale di Kiev. Ianukovich è ricercato con l’accusa, tra l’altro, di omicidio di massa per la morte di circa 100 cittadini in scontri tra i manifestanti pro-Ue e la polizia negli ultimi tre mesi.

IANUKOVICH SI SCUSA MA NON MOLLA - Se sarà accertato che Viktor Ianukovich è davvero riparato in Russia, la magistratura ucraina chiederà alle autorità di Mosca l’estradizione dell’ex presidente: lo ha annunciato la Procura Generale di Kiev, ricordando come il “cittadino Ianukovich” sia “ricercato in base a un ordine internazionale di cattura” per omicidio di massa. L’ex leader della Repubblica ex sovietica si trova dalla notte scorsa a Rostov sul Don, dove ha tenuto una conferenza stampa. Sul palco Ianukovich si è “scusato prima di tutto di fronte ai veterani e poi al popolo ucraino per ciò che è accaduto: mi sono mancate le forze per mantenere la stabilità ed evitare il caos”, ha detto. "L’Ucraina è nelle mani di giovani neofascisti”, ha detto sostenendo di non essere stato ‘’rovesciato”, ma costretto a lasciare il Paese dopo le minacce subite: ‘’Non sono fuggito, ma sono stato costretto ad andarmene per una serie di minacce’’. Chiedendo il rispetto dell’accordo firmato il 21 febbraio tra lui, i leader dell’opposizione e tre ministri europei, presente anche un rappresentante russo, il deposto presidente ha annunciato: “Io continuerò a lottare”. E ha fatto sapere di aver sentito Putin: “Non mi sono incontrato con Vladimir Putin, ma gli ho parlato al telefono dopo essere arrivato in Russia, grazie ad alcuni ufficiali patrioti che mi hanno aiutato a salvare la vita, e ci siamo accordati di vederci quando sarà possibile. Sulle spinte scissioniste in Crimea Ianukovich insiste: "Deve restare parte dell’Ucraina”, Ianukovich ha spiegato che le azioni dei miliziani filo-russi nella penisola autonoma sono una reazione naturale alla presa del potere a Kiev da parte di “banditi”.

Ricercato per strage, esautorato dal parlamento ucraino, l’ex presidente ucraino Ianukovich è rispuntato dopo giorni di silenzio nel sud-ovest della Russia. I media locali riferiscono che il leader ucraino spodestato è atterrato ieri sera a Rostov sul Don a bordo di un aereo accompagnato da svariati caccia russi. Ieri in Crimea, la penisola ucraina dove è in corso un braccio di ferro tra le nuove autorità di Kiev e la maggioranza filo-russa locale, appoggiata da Mosca, circolava il resto di un decreto attribuito a Ianukovich, che ordinerebbe il trasferimento del “governo ucraino legittimo” a Simferopoli. Il testo del decreto è stato letto alla folla riunita davanti al parlamento della capitale della Crimea. Ma fonti vicine al presidente spodestato, tuttavia, sostengono che si tratta di un falso.

SOSTEGNO USA - Il vicepresidente americano Joe Biden ha telefonato giovedì al neo primo ministro ucraino Arseni Iatseniuk per promettere il “sostegno totale” degli Stati Uniti ai nuovi dirigenti del paese. Biden, si legge in un comunicato della Casa Bianca, “ha assicurato il primo ministro che gli Stati Uniti offriranno il loro sostegno totale all’Ucraina quando questa intraprenderà le riforme necessarie per ritrovare la stabilità economica, perseguire la riconciliazione, rispettare gli obblighi internazionali e cercare relazioni aperte e costruttive con i suoi vicini”.

PUTIN: "FERMARE ESCALATION" - Il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto per la prima volta dallo scoppio della crisi ucraina e dopo la fuga di Ianukovich: nel corso di una telefonata con i leader di Gran Bretagna, Germania e dell’Ue - informa il Cremlino - Putin ha sollecitato tutte le parti a scongiurare un ulteriore escalation, e ha esortato alla normalizzazione della situazione del Paese.

MERKEL CHIAMA PUTIN: MODERAZIONE - Nel suo colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin il cancelliere Angela Merkel ha chiesto di evitare “ogni iniziativa che possa contribuire ad aggravare la situazione” in Ucraina e ha lanciato un appello alla “moderazione” in Crimea. E’ quanto ha riferito il governo tedesco. “Il cancelliere ha espresso la propria preoccupazione per una destabilizzazione (dell’Ucraina). Ogni iniziativa che possa contribuire ad aggravare la situazione dovrebbe essere evitata”, ha detto il suo portavoce, Steffen Seibert, in un comunicato. “Per quanto riguarda la Crimea, ha ugualmente lanciato un appello alla moderazione”, ha aggiunto.

MOGHERINI: EVITARE SMEMBRAMENTO  - Lo smembramento territoriale dell’Ucraina è “lo scenario peggiore” assolutamente da “evitare”. E’ quanto hanno concordato il ministro degli Esteri Federica Mogherini e l’omologo greco Evangelos Venizelos durante il loro incontro alla Farnesina. “Sì, è proprio questo scenario che stiamo cercando di evitare, sarebbe lo scenario peggiore, per questo sosteniamo la dichiarazione” dei colleghi di Polonia, Germania e Francia, ha spiegato il ministro Mogherini. “La vogliamo rafforzare con il sostegno. Condividiamo questo atteggiamento, non vi è alternativa al dialogo inclusivo in Ucraina”, ha commentato ancora la titolare della Farnesina. Da parte sua, il ministro greco ha sottolineato l’importanza di “tutelare l’integrità e la sovranità del paese, garantire la sicurezza e l’ordine pubblico per tutti i cittadini, dare garanzie di inclusività politica e sociale”.

IERI - LA PRESA DEL PARLAMENTO DI CRIMEA