Kiev, 3 marzo 2014 - Tensione sempre più alta tra Ucraina e Russia. La Crimea (SCHEDA) è praticamente in mano alle truppe di Mosca. La Russia avrebbe schierato 16mila uomini in Crimea dal 24 febbraio scorso, secondo quanto affermato l’ambasciatore ucraino all’Onu, durante il Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

I russi hanno circondato le basi militari. Il comandante della flotta russa del Mar Nero Aleksandr Vitko - ha reso noto Interfax citando il ministero della difesa ucraina - ha lanciato un ultimatum ai militari ucraini di arrendersi entro le 05.00, minacciando altrimenti un assalto ai reparti dell’esercito ucraino in tutta la Crimea. Ma la flotta russa del Mar Nero ha precisato di non avere piani di attacco alle unità militari ucraine in Crimea.

MOSCA SI ESPANDE - Dopo l’irruzione di alcune centinaia di filorussi nel palazzo della Regione di Donetsk, il loro 'comandante' Pavel Gubarev, ha annunciato di aver "preso il potere". Gubarev era già stato "eletto" governatore due giorni fa, ma ieri il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov ha nominato un governatore non gradito ai filorussi. E anche sul palazzo del Consiglio regionale di Odessa adesso sventola la bandiera russa. Circa 700 manifestanti pro-Mosca hanno fatto irruzione nell’edificio mentre era in corso una riunione di emergenza sulla situazione in Ucraina.

USA - Il presidente americano minaccia di “isolare” la Russia se dovesse portare avanti un intervento militare in Ucraina. Gli Stati Uniti stanno esaminando una serie di “iniziative economiche e diplomatiche” che isoleranno Mosca, ha sottolineato Barack Obama, nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Con un intervento militare in Ucraina, ha poi avvertito il presidente Usa, la Russia si metterebbe “dal lato sbagliato della storia”.

La Russia ha violato le norme internazionali e la sovranità territoriale dell’Ucraina: è l’accusa rivolta dal presidente americano. Obama ha dichiarato di voler vedere i cittadini ucraini “determinare il loro destino” e ha avvertito che la Russia non può, restando impunita, schierare soldati sul terreno in Ucraina e violare principi riconosciuti in tutto il mondo.

BORSE A PICCO - I timori di un'escalation si riflettono sui mercati. Mosca chiude a -10,8%. Milano perde oltre il 3%. Male anche le altre piazze europee.

VIDEO Rublo al minimo storico

L'ANALISI DI DRAGHI - La crisi in Ucraina "può avere un impatto" sull’economia dell’area euro, ha avvertito il presidente della Bce Mario Draghi. La questione va inquadrata sotto due aspetti, ha spiegato durante una audizione al parlamento europeo. "Ci sta un lato più tecnico, e qui se guardiamo a legami finanziari vediamo che sono piuttosto ridotti". L’Ucraina pesa meno dell’1 per cento sulla domanda alla base dell’export dell’area euro. "Visto da questa prospettiva è probabile che l’impatto sia relativamente limitato". "Tuttavia la dimensione geopolitica è molto diversa, e questa dimensione potrebbe avere una forza e una capacità di incidere sugli eventi che potrebbe andare oltre i meri legami che si evidenziano dai dati statistici. Quindi - ha concluso Draghi - penso che dovremmo guardare la situazione con grade attenzione e sapere che non è solo questione di politica monetaria che può avere impatto sull’economia".

REFERENDUM SULL'INDIPENDENZA - Grande attesa a Simferopoli e in tutta la Crimea per l’annuncio del Governo sulla formulazione del quesito che verrà sottoposto a referendum il prossimo 30 marzo. Fonti concordanti riferiscono che verrà messa in votazione l’indipendenza dall’Ucraina. E anche il parlamento regionale di Donetsk ha annunciato di voler convocare un referendum sullo status della regione. Hanno votato a favore in 98, 3 contro e 3 astenuti. Lo riferisce un giornale locale on line, 62.ua.

“La mia proposta è che il voto referendario sia sulla piena autonomia dall’Ucraina”: lo ha detto il premier della Crimea Serghiei Akseniev in un discorso in viale Karl Marx, a due passi dal Parlamento di Simferopoli, in un discorso trasmesso dalle tv locali. La proposta dovrà essere ratificata giovedì.

IL FRONTE DIPLOMATICO - Su un binario parallelo prosegue l'azione diplomatica. Dopo la condanna generale, da parte del resto del mondo, dell'intervento russo in Crimea, Putin ha accettato la mediazione e parteciperà a un tavolo di discussione. La condanna più dura arriva dagli Stati Uniti che hanno interrotto ogni collaborazione economica con Mosca e Kerry domani sarà a Kiev per incontrare il capo del governo provvisorio che la Russia non riconosce. 

Il Consiglio Atlantico si riunirà domani su richiesta della Polonia che ha invocato l’art.4, che implica il timore di una “minaccia per l’integrità territoriale, l’indipendenza politica e la sicurezza di uno dei suoi paesi membri”. Giovedì prossimo alle 11.30 i capi di Stato e di governo dell’Unione europea si riuniranno a Bruxelles per un vertice straordinario sulla situazione in Ucraina. 

IRA DELLA MERKEL - Intanto indiscrezioni parlano di una Angela Merkel "estremamente irritata" con Vladimir Putin, al telefono con Barack Obama, avrebbe affermato di "non esser sicura" che Putin "abbia ancora contatto con la realtà". Lo scrive la Bild on line, riportando un articolo del New York Times che cita fonti ufficiali Usa. "Vive in un altro mondo", avrebbe detto la cancelliera.

USA E ALLEATI VIA DA SOCHI - A tarda notte la Casa Bianca ha diffuso una nota congiunta del G7. "Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa, e il presidente del Consiglio Ue e il presidente della Commissione Ue, ci uniamo oggi per condannare la chiara violazione della Russia della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina", si legge nel comunicato ufficiale. "Le azioni russe in Ucraina violano i principi e i valori che animano il G7 e il G8. Quindi - afferma il G7 - abbiamo deciso per il momento di sospendere la nostra partecipazione alle attività connesse alla preparazione del G8 di giugno a Sochi, fino a quando non tornerà il clima in cui il G8 sia in grado di avere una discussione significativa".

MOSCA: "DA KERRY MINACCE INACCETTABILI" - "Riteniamo inaccettabili le minacce nei confronti della Russia fatte in una serie di dichiarazioni pubbliche dal segretario di Stato Usa John Kerry in relazione agli ultimi avvenimenti in Ucraina e in Crimea", si legge in una nota del ministero degli esteri russo. "Senza darsi la briga - prosegue - di capire i processi complessi in corso nella società ucraina e senza tentare di valutare obiettivamente la situazione che continua a degradare dopo la presa del potere a Kiev da parte dei radical-estremisti, il segretario di Stato americano usa gli stereotipi della guerra fredda, proponendo di 'punire' non quelli che hanno fatto un colpo di Stato ma la federazione russa".

MEDVEDEV-BIDEN - Colloquio telefonico tra il premier russo Medvedev e il vicepresidente Usa Joe Biden sull’Ucraina. Lo ha reso noto la portavoce di Medvedev Natalia Timakova, precisando che la parte americana non ha sollevato le questioni relative alle sanzioni economiche e allo svolgimento del G8 di Sochi.

MEDIAZIONE OSCE - Gli Usa hanno annunciato la richiesta di un invio immediato in Ucraina di osservatori dell'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa. La missione è stata concordata ieri dal cancelliere tedesco, Angela Merkel, con il presidente russo Vladimir Putin. Per l’inviato americano Daniel Baer, l’Osce “dovrebbe prendere la decisione oggi in modo da andare avanti immediatamente con piani e preparativi per una missione di monitoraggio”. In particolare, gli osservatori dovrebbero "monitorare e prevenire il conflitto, assicurare la protezione dei diritti umani dei membri delle minoranze, prevenire conflitti al confine, promuovere il rispetto dell’integrita’ territoriale e mantenere la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione".

L'UNIONE EUROPEA - I ministri degli esteri dell’Ue, condannano con fermezza la chiara violazione della sovranità dell’Ucraina, chiedono il ritiro immediato delle truppe russe e chiedono una soluzione pacifica della crisi. E’ quanto si legge nelle conclusione della riunione oggi a Bruxelles. Il ministro degli Esteri polacco afferma inoltre che la Ue è d’accordo a considerare sanzioni contro la Russia se non ci sarà una de-escalation in Crimea. Evitare che la situazione precipiti in Ucraina: è l’obiettivo "condiviso" dei 28, secondo la sintesi del ministro degli Esteri Federica Mogherini al termine del Consiglio straordinario. "Non esiste l’opzione di una soluzione militare" per la crisi ucraina, spiega Mogherini. "Ho parlato nelle ultime ore con i miei omologhi degli Stati Uniti e dell’Unione europea e le distanze sono minori di quello che appaiono. La comune preoccupazione è quella di trovare il modo di risolvere questa crisi".

NAPOLITANO - "Mi pare che il governo abbia assunto una posizione molto attenta a tutti gli aspetti e ai rischi della situazione". Queste le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sta seguendo l'evolversi della crisi ucraina. "La posizione italiana - ha aggiunto - sulla crisi in Ucraina ha trovato importanti convergenze a livello europeo, in particolare con la posizione tedesca".

ROMA CAUTA - L’Italia è contraria al blocco dei lavori del vertice del G8 a Sochi. Lo riferiscono qualificate fonti diplomatiche mentre è in corso il consiglio esteri straordinario a Bruxelles. La misura è stata indicata come possibile anche per l’Italia in un comunicato del G7. Le fonti precisano che l’Italia intende mantenere aperta la strada per il dialogo con la Russia e che il ricorso al blocco del vertice di Sochi dovrebbe essere considerato come "l’ultima risorsa possibile, da valutare in base agli sviluppi sul terreno". Una nota di Palazzo Chigi precisa però che "sulla situazione in Ucraina, l’Italia è e resta totalmente in linea con gli altri paesi occidentali. Al riguardo fanno fede le posizioni espresse dal Presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri con note e comunicati ufficiali".

BAN KI-MOON: "RUSSIA EVITI DI AGGRAVARE LA CRISI": La Federazione russa “si astenga da qualsiasi iniziativa che possa far ulteriormente aggravare la situazione” in Ucraina: è l'invito lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, a Ginevra per incontrare Serghei Lavrov. Il ministro degli Esteri di Mosca ha ribadito dinanzi all'Onu che le truppe di Mosca rimarranno in Crimea per "tutelare i diritti fondamentali e le libertà dei fratelli russi" residenti in Ucraina.

VIDEO - La scintilla: l'occupazione del Parlamento di Crimea