Roma, 8 marzo 2014 - E' ancora un mistero cosa sia accaduto al Boeing 777 della Malaysia Airlines, scomparso dai radar mentre era in volo tra Kuala Lumpur e Pechino con 239 persone a bordo. Le ricerche aeree e marittime immediatamente lanciate dalle autorità cinesi, vietnamite e filippine non hanno finora dato alcun risultato, ma secondo alcuni media vietnamita macchie d'olio - che potrebbero essersi prodotte nella probabile caduta del velivolo - sarebbero state avvistate nel corridoio di mare tra la Malaysia e il sud del Vietnam. Ignatius Ong, ceo di Firefly, compagnia di volo sussidiaria del vettore malese, ha dichiarato che il velivolo era stato ispezionato dieci giorni fa ed era stato dichiarato "in condizioni adeguate".

I PASSEGGERI - L'aereo trasportava 152 cinesi, 38 malesi, 12 indonesiani, 7 australiani, 3 cittadini statunitensi e altrettanti francesi, 2 passeggeri ciascuno di Nuova Zelanda, Ucraina e Canada; e 1 ciascuno di Taiwan e Paesi Bassi, 2 passeggeri registrati con passaporti italiano e austriaco risultati rubati sono di nazionalità ignota. A bordo c’erano anche due bambini e dodici membri dell’equipaggio, totale 239. La notizia che vi fosse un italiano a bordo è stata smentita dalla Farnesina che è riuscita a entrare in contatto con l'uomo, il 37enne cesenate Luigi Maraldi, all'origine del caso, al pari di un un altro turista austriaco, Christian Kozel, 30 anni, rintracciato dalla polizia a Vienna. Entrambi avevano subito il furto del passaporto. Qualcuno si è imbarcato a loro nome andando incontro alla morte.  Ma potrebbe anche averla cercata. L'intelligence Usa (a bordo c'erano tre americani) ha infatti aperto un'inchiesta per accertare se dietro il doppio furto di documenti e il disastro aereo ci siano organizzazioni terroristiche. 

IL GIALLO - Quando il nome di Maraldi è apparso sulla lista passeggeri, la Farnesina ha allertato il commissariato di polizia di Cesena. Personale di polizia si è recato a casa dei familiari di Maraldi, ma sono stati gli stessi genitori a tranquillizzare i poliziotti, dal momento che il figlio li aveva chiamati, poco prima, dalla Thailandia, dopo aver visto alla tivù che tra i dispersi figurava un italiano. E poco dopo Maraldi ha di nuovo chiamato casa e parlato con gli stessi agenti intervenuti per il controllo.

LE IPOTESI - Il premier malese Najib Razak ha precisato che gli Stati Uniti hanno inviato degli aerei da ricognizione per aiutare nelle operazioni di ricerca. Interrogato su una possibile azione terroristica il premier ha detto che "tutte le possibilità" sono allo studio, ma "è troppo presto per avanzare speculazioni". Il disastro si preannuncia come il più grave incidente da quando i Boeing, 19 anni fa, sono entrati in servizio. Secondo la compagnia aerea malese l’aereo, in volo notturno tra le due capitali, non dato alcun segnale di pericolo o difficoltà.

RITARDATO ALLARME - L’aereo MH370 era partito 41 minuti dopo la mezzanotte, per un volo che sarebbe dovuto durare sei ore. La compagnia aerea ha fatto sapere che il pilota era un 53enne con oltre 18mila ore di volo alle spalle, affiancato da un primo ufficiale di bordo di 27 anni. Ma l’assenza di notizie per ore - l’ammissione che il volo era sparito è arrivata quando l’aereo sarebbe già dovuto essere atterrato - sta attirando sulla compagnia una pioggia di critiche.

RICERCHE COMPLESSE - Malesia, Cina, Vietnam e Stati Uniti si stanno coordinando per cercare il velivolo. Il cacciatorpediniere USS Pinckney della 7/ma Flotta degli Stati Uniti è in rotta verso la costa meridionale del Vietnam. La nave dovrebbe essere nell'area di ricerche nelle prossime 24 ore, mentre un aereo P-3C partirà tra breve dalla base aerea Kadena di Okinawa, in Giappone, per contribuire alle ricerche su vasto raggio. 

"TROVATO SOLO UN PEZZO DI STOFFA" - Secondo il direttore Datuk Amdan Kurish, citato dal quotidiano in lingua inglese New Straits Times, sarebbe stato recuperato unicamente un lembo di stoffa di piccole dimensioni, inizialmente scambiato per un giubbotto salvagente, che galleggiava tra le onde e che e’ stato individuato dai ricognitori. Al ripescaggio ha provveduto l’equipaggio di uno dei battelli di soccorso che incrociano in quel tratto. E’ troppo presto, però, ha precisato Kurish sul giornale malese, per stabilire se il tessuto provenga davvero dal velivolo sparito. La zona delle ricerche sarà comunque ampliata.