Washington, 12 marzo 2014 - A quattro giorni dal referendum sull’annessione della Crimea alla Federazione Russia, il primo ministro ad interim dell’Ucraina, Arsenij Iatseniuk, si è recato alla Casa Bianca per incontrare il presidente americano Barack Obama nello Studio Ovale. Poco prima del faccia a faccia con il presidente, Yatsenyuk ha incontrato il segretario di Stato John Kerry, che venerdì sarà a Londra per un vertice con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

LE PAROLE DOPO IL COLLOQUIO - Queste le parole del premier ucraino dopo l'inconto con l'inquilino della Casa Bianca: "Non ci arrenderemo mai". Il presidente Usa ha invece definito l’intervento russo in Crimea contrario al diritto internazionale, aggiungendo che che se non cambiera’ atteggiamento, gli Stati Uniti e l’Unione Europea ‘’saranno costretti a far pagare un prezzo a Mosca. Il popolo ucraino non può andare avanti avendo un Paese vicino che decida il loro futuro, come portare avanti i loro affari interni, con la canna di una pistola puntata". Gli Stati Uniti staranno a fianco dell’Ucraina per garantire che venga mantenuta la sua integrità territoriale. Obama inoltre, facendo riferimento alla presenza militare russa nella penisola ucraina di Crimea, ha aggiunto che quella dell’integrità territoriale è la minaccia più grande che l’Ucraina si trova ad affrontare. Per domenica in Crimea è in programma il referendum con il quale la regione deciderà se separarsi dall’Ucraina e passare sotto il controllo della Russia. Washington ha già annunciato che non riconoscerà alcun risultato di quella consultazione.

Intanto, alla vigilia della visita organizzata per “cercare una soluzione pacifica alla crisi nel rispetto dell’integrità dell’Ucraina”, il Congresso Usa ha votato due documenti di dura condanna nei confronti di Mosca, definendo “una violazione della sovranità” l’intervento in Ucraina e chiedendo sanzioni economiche contro funzionari russi e nei confronti delle banche pubbliche. Intanto l'aeroporto di Sebastopoli, piccolo scalo per i voli turistici, è stato sabotato nel corso della notte. L’impianto elettrico della torre di controllo è stato dato alle fiamme.

Dopo il colloquio con Obama Yatseniuk invece ha affermato che l'Ucraina firmerà probabilmente un accordo politico con la Ue la prossima settimana.“Sono sicuro - ha detto Yatsenyuk - che la prossima settimana l’Ucraina firmerà la parte politica di un accordo di associazione con la Ue. Sarà un passo solido e forte verso la piena integrazione dell’Ucraina alla Ue”.

IL REFERENDUM - Il referendum è in programma per il prossimo 16 marzo. Il via libera da parte del Congresso Usa agli aiuti economici per Kiev rischia però di non essere così scontato perché al Senato saranno inseriti in un provvedimento più ampio di proposte non condivise dai repubblicani in maggioranza alla Camera. La scorsa settimana la Camera dei Rappresentanti aveva approvato un prestito garantito per l’Ucraina in linea con l’obiettivo della Casa Bianca di assicurare a Kiev aiuti per un miliardo di dollari nel breve termine. L’unica possibilità per approvare definitivamente la misura entro la settimana, hanno avvertito i repubblicani, è quella di non apportare modifiche in Senato dove i democratici puntano ad allargare la proposta anche per rafforzare la capacità dell’amministrazione Obama di applicare sanzioni nei confronti della Russia.

G7 A MOSCA: CESSATE ANNESSIONE CRIMEA O CONSEGUENZE - I Paesi del G-7, il presidente del Consiglio Europeo e il presidente della Commissione Europea esortano Mosca “a cessare ogni sforzo per cambiare lo status della Crimea” perché questo sarebbe in violazione delle leggi internazionali. E’ quanto si legge in un comunicato del G-7 diffuso dalla Casa Bianca. Barroso al Parlamento Ue. “Chiediamo alla Russia di fermare ogni sforzo di annettere la Crimea” continua: “Ogni tentativo di legittimare il referendum è contrario alla costituzione e quindi illegale”. “Qualunque referendum in Crimea non avrebbe alcun effetto legale”: lo afferma in una dichiarazione il G7 che sottolinea “la mancanza di un’adeguata preparazione e l’intimidazione della presenza delle truppe della Russia”. “Per questo non ne riconosceremo i risultati”. “L’annessione russa della Crimea sarebbe una chiara violazione della Carta dell’Onu”. Se la Russia farà un passo del genere “noi intraprenderemo altri passi, individualmente e collettivamente”. “Ricordiamo alla Russia la nostra decisione di sospendere la partecipazione ad ogni attività relativa alla preparazione del G-8 di Sochi”, fino a quando Mosca non cambierà corso e l’atmosfera tornerà tale che il G-8 possa avere “discussioni significative”.

KERRY-LAVROV - Il segretario di Stato Usa, John Kerry, incontrerà il suo collega russo, Serghei Lavrov, venerdì a Londra: lo ha reso noto lo stesso capo della diplomazia americana dinanzi al Congresso. “Offriremo una serie di opzioni a Lavrov e, attraverso di lui, le offriremo a Putin, nella speranza mia e del mondo intero che saremo in grado di trovare una via d’uscita”. L’incontro, alla vigilia del referendum di domenica nella penisola della Crimea sull’annessione alla Russia, era molto atteso perche’ potrebbe disinnescare la crisi causata dalla situazione in Ucraina, la peggiore scoppiata in Europa da decenni. Il ministro degli Esteri russo ha anche discusso della situazione in Ucraina e in Crimea in una conversazione telefonica con l’omologo francese Laurent Fabius, ieri. Lo riporta oggi il dicastero russo sul suo sito internet, sottolineando che la telefonata è avvenuta su iniziativa della Francia. “I ministri hanno concordato di rimanere in contatto”, aggiunge la nota del ministero.

PINOTTI-MERKEL - Quella ucraina “è una crisi estremamente grave, probabilmente la più grave in Europa dai tempi dei conflitti nei Balcani. L’Italia giudica inaccettabile ogni aggressione che minacci l’integrità territoriale o l’indipendenza di uno Stato sovrano”. Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso di un’audizione davanti alle commissioni riunite Difesa di Camera e Senato sulle linee programmatiche del ministero. “Riteniamo - ha aggiunto - che si debba urgentemente ripristinare una condizione di equilibrio e di sicurezza quale passo indispensabile per tutelare in maniera duratura i diritti fondamentali di tutte le componenti politiche e culturali della popolazione e i legittimi interessi di tutti gli attori internazionali coinvolti”.

"Sono passati sei giorni" e non ci sono stati segnali dalla Russia sul gruppo di contatto, ‘’quindi ci dobbiamo preparare al successivo livello di sanzioni’’. Lo ha detto Angela Merkel a Varsavia. ‘’Se la situazione non cambierà come sembra lunedì si deciderà il secondo livello di sanzioni’’.

IL PRESIDENTE UCRAINO TURCHYNOV: NON USEREMO LE ARMI IN CRIMEA  - L’Ucraina non interverrà militarmente per impedire l’annessione alla Russia della penisola della Crimea. E’ quanto ha detto in un’intervista alla France presse il presidente ad interim, Oleksandr Turchynov, bollando anche come “una farsa” il referendum sull’annessione previsto per il prossimo 16 marzo. “Non possiamo lanciare un’operazione militare in Crimea perché lasceremmo esposta la frontiera orientale e l’Ucraina non sarebbe protetta. I militari russi contano su questo”, ha detto Turchynov. Quindi, in vista del voto di domenica scorsa nella penisola, il capo dello Stato ha aggiunto: “Quello che chiamano referendum non si terrà in Crimea, ma negli uffici del Cremlino. E’ una farsa, la maggioranza della popolazione della Crimea boicotterà questa provocazione. Le forze russe non intendono tenere un referendum, falsificheranno i risultati”.

MOSCA, OLTRE 80 ESPONENTI CULTURA PER PUTIN  - Oltre ottanta esponenti del mondo della cultura russa hanno espresso “sostegno alla posizione del presidente Vladimir Putin sull’Ucraina”, firmando una lettera aperta in cui mettono in evidenza la “comunanza” tra i popoli della Russia e della Crimea. Pittori, musicisti, attori, direttori di musei e registi scrivono che “nei giorni in cui si decide la sorte dalla Crimea e dei connazionali”, non si può rimanere “osservatori indifferenti, con il cuore freddo” perché “la nostra storia comune e le comuni radici, la nostra cultura e le sue origini spirituali, i nostri valori fondamentali e la lingua ci hanno uniti per sempre”, si legge nella lettera, pubblicata sul sito del quotidiano ‘Izvestia’.

E A SEBASTOPOLI ARRIVANO I LUPI DELLE NOTTE DI PUTIN CON AIUTI - Sono arrivati a Sebastopoli i ‘Lupi della notte’, gli Harleysti più amati dal presidente Vladimir Putin, che scortano in sella alle moto rombanti i camion con trenta tonnellate di aiuti, cibo, vestiti e medicinali arrivati dalla Russia.