Seul, 18 aprile 2014 - Il capitano del traghetto affondato al largo delle coste della Corea del sud è stato arrestato. Lo riporta l’agenzia di stampa Yonhap. Le autorità giudiziarie sudcoreane avevano spiccato un mandato d’arresto contro di lui e altri due membri dell’equipaggio.

Lee Jun-seok (questo il nome del comandante), 69 anni, è accusato di 5 capi di imputazione tra cui negligenza e violazioni del diritto della navigazione. Dalle indagini è emerso che non solo è stato tra i primi ad abbandonare la nave, ma non era nemmeno al timone al momento dell'incidente. "Era il sottocapitano in seconda ad essere al timone", ha riferito il procuratore generale Park-Jae-Eok spiegando che il capitano si trovava "a poppa". 

Al comando del traghetto c’era il terzo ufficiale, una donna di 26 anni, assunta dalla compagnia di navigazione 6 mesi prima e con un’esperienza di un anno. Anche per lei è scattata la richiesta d’arresto dalla polizia e dalla Procura di Mokpo, cui è stata affidata l’indagine sul disastro.

SUICIDA IL VICEPRESIDE - Il vicepreside della Danwon High School, responsabile degli studenti in gita sul traghetto Sewol, è stato trovato morto oggi in quello che appare essere un suicidio. Kang, 52 anni, non avrebbe lasciato, secondo i media sudcoreani, alcuna lettera di spiegazione, ma è verosimile che abbia compiuto il gesto estremo a causa del senso di colpa di fronte all’entità del disastro. La notizia è stata diffusa da un funzionario di polizia in forma anonima che, inevitabilmente, ha contribuito ad alimentare la tensione tra i parenti e genitori degli studenti.

CAUSE DA CHIARIRE -  Ancora da chiarire le cause dell'incidente. Molti sopravvissuti hannno detto di ricordare un fortissimo rumore prima che il traghetto si fermasse improvvisamente per poi cominciare ad inabissarsi. A causa dell’impatto con una barriera rocciosa - proseguono gli esperti - i veicoli nel garage del traghetto si sarebbero spostati, disequilibrando irrimediabilmente la nave.

La rabbia dei familiari, che accusano di incompetenza il governo, i soccorsi e l’equipaggio, aumenta di ora in ora. Intanto il tragico bilancio è arrivato a 28 i corpi recuperati; a bordo vi erano 475 persone, di cui 325 studenti in gita scolastica; i sopravvissuti sono solo 179, le persone che mancano all’appello sono 268.

Sul luogo dell’incidente stanno lavorando oltre 500 sommozzatori, ma le correnti fredde e violente oltre alla scarsa visibilità delle acque rendono le operazioni particolarmente difficili. Si suppone che le vittime si trovino quasi tutte all’interno dei ponti sommersi del traghetto. Resta la speranza che ci possano essere sopravvissuti all’interno di qualche sacca d’aria.

PERQUISITA SOCIETA' ARMATRICE  - Gli uffici della società proprietaria del traghetto affondato in Corea del Sud, la Chonghaejin Marine con sede a Incheon, sono stati perquisiti oggi dai procuratori. Un funzionario del registro navale sudcoreano coperto dall’anonimato ha riferito oggi ad Associated Press che la compagnia aveva aquistato il traghetto nel 2012 e subito dopo aggiunse nuove cabine nei tre piani riservati ai viaggiatori. I lavori di estensione della nave vennero eseguiti fra l’ottobre 2012 e il febbraio 2013 e l’aggiunta di cabine per altri 117 passeggeri fece incrementare di 187 tonnellate il peso totale del Sewol, ha proseguito il funzionario.

POMPATA ARIA NEL RELITTO - I sommozzatori al lavoro nelle ricerche dei dispersi del traghetto affondato mercoledì in Corea del Sud hanno iniziato a pompare aria all’interno del relitto capovolto e sommerso. Non è chiaro se tale operazione serva a dare aria a eventuali sopravvissuti ancora bloccati all’interno o a rimettere la nave in linea di galleggiamento. Oggi, riferiscono fonti ufficiali in un comunicato, i sommozzatori tenteranno di entrare nel relitto, operazione finora impedita dalle forti correnti e dal maltempo.