Damasco, 21 aprile 2014 - Padre Paolo Dall'Oglio, rapito in Siria il 27 luglio 2013, "è vivo e in mano i miliziani dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante" (Isis). Lo affermano fonti dell'Esercito libero siriano (Els), l'opposizione armata contro il regime siriano, interpellate da Aki-Adnkronos International, che riporta la notizia sul suo sito internet.

"Siamo certi che Dall'Oglio sia vivo e si trovi in una delle prigioni dello Stato Islamico nel nord della Siria. Per motivi di sicurezza non riveleremo dove si trova", hanno ribadito le fonti in merito alle sorti del 59enne religioso italiano. I miliziani qaedisti dell'Isis sono gli stessi che hanno sequestrato e tenuto prigionieri per 10 mesi i quattro giornalisti francese rilasciati pochi giorni fa. "Noi non abbiamo notizie di Paolo da mesi", ha commentato la sorella di padre Dall'Oglio; "ho letto anch'io questa news, ma confermo che noi non abbiamo notizie".

LA FARNESINA - "L’unità di crisi segue la vicenda con il massimo impegno, come per tutti i casi. E’ opportuno mantenere il massimo riserbo", riferisce, dal canto suo, la Farnesina in merito alle ultime indiscrezioni sul gesuita romano.

ELEZIONI PRESIDENZIALI - Intanto, oggi, lo speaker del Parlamento Mohammad al-Lahham ha annunciato che le elezioni presidenziali in Siria si terranno il 3 giugno. Il presidente Bashar Assad punta alla riconferma e quindi al terzo mandato.

L’annuncio arriva poche ore dopo che due colpi di mortaio sono caduti nel centro di Damasco, vicino al palazzo del Parlamento, uccidendo cinque persone. Nelle scorse settimane, il gruppo Amici della Siria, consesso di potenze internazionali a sostegno dell’opposizione, aveva definito "una buffonata" l’idea del regime di indire nuove elezioni.

QUATTRO ANNI DI GUERRA - In Siria il conflitto civile è ormai in corso da quattro anni. Centocinquantamila persone sono morte negli scontri e oltre un terzo della popolazione è stata costretta a fuggire e abbandonare le proprie case.