Kiev, 25 aprile 2014 - E' sempre altissima la tensione tra Kiev e Mosca. Il premier ad interim, Arseni Iatseniuk, oggi ha sostenuto che la Russia "vuole la terza guerra mondiale". "Tentativi di aggressione militare sul territorio ucraino da parte della Russia - ha detto Iatseniuk - porteranno a un conflitto armato nello spazio europeo. Il mondo non ha dimenticato la seconda guerra mondiale e la Russia vuole già iniziare la terza. Tutta la responsabilità per l’aggressione sul territorio ucraino e per la minaccia alla stabilità e alla sicurezza internazionali - ha concluso il premier ucraino - è della Russia".

ELICOTTERO ABBATTUTO - Intanto il ministro dell’Interno Arsen Avakov ha fatto sapere che l’operazione militare contro i filorussi "prosegue" nell'Est dell’Ucraina. "I terroristi (così il governo di Kiev definisce gli insorti, ndr) hanno interesse a stare sul chi vive 24 ore su 24 - ha detto Avakov - la popolazione pacifica non ha nulla da temere". Si combatte infatti a Kramatorsk, dove risuonano colpi di arma da fuoco e si sono sentite anche due esplosioni. Le agenzie Ria Novosti e Unian hanno riferito che un elicottero militare ucraino Mi-8 è esploso in volo dopo essere stato colpito subito dopo il decollo all'aerodromo. Il pilota - dicono ancora i media - sarebbe riuscito a mettersi in salvo saltando giù.

TENSIONE ALLE STELLE A SLOVIANSK - Il vice capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, Serghiei Pashinski, ha annunciato invece che le truppe speciali di Kiev hanno iniziato a "bloccare completamente" la città di Sloviansk, caposaldo dei filorussi dell’Ucraina orientale, "per impedire l’arrivo di rinforzi" ai pro-Mosca. Ma i filorussi avvertono: "Non ci arrenderemo, siamo pronti a difenderci e non consegneremo la città".

GIALLO SUL NUMERO DI OSSERVATORI OSCE RAPITI - Sarebbero, secondo la Germania, 13 e non 7 gli osservatori della missione Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa nell’Ucraina orientale, di fatto sequestrati dai separatisti filo-russi. Lo riferisce il ministro della Difesa tedesco, Ursula von der Leyen secondo la quale “il quadro non è ancora chiaro ma sembra che siano 13 gli ispettori Osce arrestatati: tra questi ci sono 4 tedeschi”, ha dichiarayo durante una visita in Africa in un audio diffuso dal suo dicastero a Berlino.

Non è assolutamente chiaro però se alcuni degli osservatori siano stati contati due volte a Berlino. In precedenza tra i sette bloccati a Slavyansk si dava conto di 3 osservatori tedeschi più un interprete tedesco, 1 polacco, 1 ceco, 1 svedese e 1 danese.

Infatti secondo Kiev il sequestro, ha riferito il ministero dell’Interno, è avvenuto a Slaviansk, dove da diverse ore è cominciato l’assedio delle truppe ucraine ai miliziani separatisti. Un commando ribelle avrebbe fermato il pullman sul quale viaggiavano i sette rappresentanti dell’Osce e i cinque membri delle forze armate ucraine. Un leader separatista di Sloviansk ha affermato di ritenere che tra i membri dell’Osce fermati ci sia una “spia”. Lo riporta Sky News. "Sono in corso negoziati per il loro rilascio", ha riferito ancora il ministero. Da diverse ore il ministero della Difesa della Germania aveva tentato di mettersi in contatto con la missione, ma non vi era riuscito. 

TRUPPE ALLA FRONTIERA - Altro fronte caldo resta poi la frontiera tra i due Paesi. Il ministro ucraino della difesa, Mykhailo Koval, ha infatti reso noto che le truppe russe impegnate nelle manovre militari a ridosso dell’Ucraina si sono spinte ad appena un chilometro dal confine, ma ha assicurato che "le truppe ucraine sono pronte a respingere qualsiasi aggressione".

"PRONTI A INVIARE I NOSTRI PEACEKEEPER" - Dal canto suo la Russia ha affermato di poter inviare i propri peacekeeper in Ucraina sulla base del diritto internazionale. "L’articolo 51 della Carta dell’Onu prevede l’autodifesa e noi lo abbiamo applicato nel conflitto nel Caucaso nel 2008", ha dichiarato l’ambasciatore russo Vitaly Churkin, rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, in un’intervista alla tv Rossiya-1. Il consigliere diplomatico del Cremlino Iuri Ushakov, citato dall’agenzia Interfax, però ha sfatto sapere che l’invio di "un contingente internazionale di pace" in Ucraina non è per ora in agenda.

LAVROV - Inoltre Mosca continua a puntare il dito contro l'Occidente, che - secondo il ministro russo degli Esteri, Serghiei Lavrov - "vuole controllare" l’Ucraina guidato "esclusivamente dalle proprie ambizioni geopolitiche" e "non dagli interessi del popolo ucraino". Il capo della diplomazia russa ha spiegato che il suo Paese "vuole fermamente favorire una de-escalation" della crisi sulla base dell’accordo di Ginevra, "ma non ci possono essere richieste unilaterali" in tal senso. Lavrov ha precisato che l’intesa "prevede un processo simultaneo e obblighi paritari" di Kiev e degli insorti filorussi dell’Ucraina sud-orientale.

USA E UE: PRONTI A NUOVE SANZIONI - Il presidente Usa, Barack Obama, e i leader europei con cui ha avuto una 'conference call' - il premier, Matteo Renzi, e poi il primo ministro britannico, David Cameron, il cancelliere tedesco, Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande - sono pronti a nuove sanzioni contro Mosca, in ordine alla crisi in Ucraina. Lo ha reso noto il presidente francese, Francois Hollande. "I capi di Stato e di governo hanno deciso una reazione rapida del G7 e hanno previsto l’adozione di nuove sanzioni da parte della comunità internazionale contro la Russia”, ha reso noto l’Eliseo in un comunicato. Una riunione dei ministri degli esteri dell’Unione europea potrebbe essere convocata per martedì, mercoledì o venerdì della prossima settimana, per discutere della situazione.

PUTIN STACCA LINEA ROSSA: NON VUOL PARLARE CON OBAMA  - Vladimir Putin non ne vuole più sapere di parlare direttamente con Barack Obama. Fin dai fatti di Kiev tra i due presidenti c’erano stati contatto telefonici regolari: il 6, il 16 e il 28 marzo. L’ultima volta che il “telefono rosso” (dal nome che la linea diretta tra Casa Bianca e Cremlino prese durante la Guerra Fredda) è squillato è stato il 14 aprile scorso, quando il primo ad alzare la cornetta fu Putin. In quell’occasione il presidente americano chiese a quello russo di mettere fine al sostegno armato ai miliziani filorussi nell’est e avvertì i future sanzioni.

Adesso, rivela il Daily Beast riferendo le confidenze di fonti diplomatiche e politiche, Vladimir Putin ha deciso di interrompere a tempo indeterminato i contatti diretti. “No, non parlerà con Obama su pressione, ma ciò non significa per sempre”, ha riferito una delle fonti, Igor Yurgens, presidente dell’Istituto per lo sviluppo contemporaneo, organismo vicino al premier Dmitry Medvedev.

Non solo tra Putin e Obama il filo diretto è spezzato, ma anche -e forse ciò è più grave- tra il capo del Pentagono, Chuck Hagel, e il ministro della Difesa russo, Sergey Shoygu. A tenere i rapporti di massimo livello con Mosca è, a questo punto, solo John Kerry: “Nelle ultime settimane ho avuto sei conversazioni con Lavrov (Serghei, il ministro degli Esteri russo ndr). L’ultima, di sapore kafkiano”.

CACCIA RUSSI IN SPAZIO AEREO UCRAINO  - Aerei da guerra russi hanno violato in diverse occasioni lo spazio aereo ucraino nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il Pentagono. Il portavoce del Pentagono, il colonnello Steve Warren, non ha fornito ulteriori particolari, né sul modello dei jet russi entrati nello spazio aereo ucraino, né sul numero esatto di sconfinamenti. Warren si è limitato a dare la notizia e ad intimare a Mosca “di compiere passi immediati per allentare la tensione”.