Homs 8 maggio 2014  - L’80% dei miliziani ribelli ha lasciato la Città Vecchia di Homs, il cui sgombero dovrebbe essere completato in giornata in base all’accordo firmato tra le milizie e l’esercito siriano: lo ha reso noto il governatore della provincia di Homs, Talal al-Barazi. Circa 980 persone, per la maggior parte miliziani, hanno lasciato Homs diretti a Dar al-Kabira, una località controllata dai ribelli una ventina di chilometri più a nord.

Dopo il ritiro dalla Città Vecchia le milizie controllano solo il quartiere periferico di Waer, che ospita numerosi rifugiati e che viene bombardato regolarmente dalle truppe regolari siriane: un ulteriore accordo con l’esercito potrebbe tuttavia lasciare anche questa zona nelle mani delle forze di Damasco.

ALEPPO, UCCISI 50 SOLDATI CON BOMBA AL CARLTON  - In Siria una “grande esplosione” ha distrutto un hotel nella città di Aleppo. Lo riporta la televisione di Stato. I ribelli del Fronte Islamico ha rivendicato la responsabilità per l’esplosione che ad Aleppo ha distrutto un albergo che i soldati governativi utilizzavano come base e altri edifici, aggiungendo di aver ucciso 50 militari. L’hotel si chiama Carlton. Il gruppo di ribelli ha pubblicato la rivendicazione sul suo account Twitter ufficiale, affermando che i suoi “combattenti questa mattina hanno distrutto le caserme del Carlton Hotel nella città vecchia e alcuni palazzi nelle vicinanze, uccidendo 50 soldati”.

EVACUAZIONE HOMS, IL RUOLO DI MOSCA E TEHERAN - L’Iran e la Russia hanno svolto un “ruolo cruciale” nel raggiungere l’accordo per l’evacuazione da Homs di ribelli anti-regime siriano in cambio della liberazione di decine tra militari e agenti dei servizi di sicurezza iraniani e russi in mano agli insorti. In particolare, ricordano le fonti, in cambio dell’evacuazione “in sicurezza” dei ribelli, questi ultimi hanno acconsentito alla liberazione di circa 50 loro prigionieri tra cui decine di iraniani e russi. L’informazione, che non può essere verificata in maniera indipendente sul terreno, è stata rilanciata da diverse piattaforme di attivisti anti-regime. Dal canto loro, i media governativi di Damasco non fanno menzione di questo aspetto dell’accordo, che secondo le stesse fonti diplomatiche ha previsto anche la sospensione temporanea dell’assedio di due località sciite nella Siria nord-occidentale circondate da miliziani fondamentalisti sunniti.