Roma, 13 maggio 2014 - Al G20 del 2011 funzionari europei chiesero agli Stati Uniti di aderire a un "complotto" per far cadere l'allora premier Silvio Berlusconi. Lo rivela Tim Geithner, ex ministro del Tesoro Usa, nel suo memoir intitolato 'Stress test', e del quale danno conto in anticipo La Stampa e il Daily Beast. "Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani, io dissi a Barack Obama", racconta Geithner, che nel volume si sofferma sulla disastrosa situazione finanziaria che spinse vertici Ue a progettare il piano.

'CONDIZIONARE L'FMI' - "Ad un certo punto, in quell'autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell'Fmi all'Italia, fino a quando non se ne fosse andato", spiega Geithner secondo quanto riporta l'articolo di Paolo Mastrolilli sul quotidiano torinese. 

RISCHIO DEFAULT - I ricordi più drammatici dell'ex ministro del Tesoro cominciano con l'estate del 2010, quando "i mercati stavano scappando dall'Italia e la Spagna, settima e nona economia più grande al mondo". L'ex segretario scrive che aveva consigliato ai colleghi europei di essere prudenti: "Se volevano tenere gli stivali sul collo della Grecia, dovevano anche assicurare i mercati che non avrebbero permesso il default dei paesi e dell'intero sistema bancario". Ma all'epoca Germania e Francia "rimproveravano ancora al nostro West selvaggio la crisi del 2008", e non accettavano i consigli americani di mobilitare più risorse per prevenire il crollo europeo.

CRISI EVIDENTE - Nell'estate del 2011 la situazione - racconta ancora l'ex ministro - era peggiorata, però "la cancelliera Merkel insisteva sul fatto che il libretto degli assegni della Germania era chiuso", anche perché "non le piaceva come i paesi che ricevevano assistenza europea - Spagna, Italia e Grecia - stavano facendo marcia indietro sulle riforme promesse". A settembre - riporta La Stampa - Geithner fu invitato all'Ecofin in Polonia, e suggerì l'adozione di un piano come il Talf americano, cioè un muro di protezione finanziato dal governo e soprattutto dalla banca centrale, per impedire insieme il default dei paesi e delle banche. Fu quasi insultato.

 IL 'NO' DEGLI USA - Gli americani, però, ricevevano spesso richieste per "fare pressioni sulla Merkel affinché fosse meno tirchia, o sugli italiani e spagnoli affinché  fossero più responsabili". Così - rivela- arrivò anche la proposta del piano per far cadere Berlusconi: "Parlammo al presidente Obama di questo invito sorprendente, ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello" assicura Geithner.

SILVIO SAPEVA -  "Non mi sorprende che (Geithner, ndr) abbia confermato le manovre nei miei confronti". Lo dice ad Alan Friedman per il Corriere.it Silvio Berlusconi che ricorda come "nel 2011 nei confronti del mio governo, ma anche nei confronti del mio Paese, c'è stato tutto un movimento" "per tentare di sostituire il mio governo, con un altro governo".

LE REAZIONI - Nel centrodestra italiano lo sdegno politico pervade ogni commento. "Dall'America di Obama arriva la prova decisiva del golpe europeo contro l'Italia per abbattere Silvio Berlusconi. La democrazia dopo quei fatti del 2011 è sospesa. E la estromissione politico-giudiziaria del leader di Forza Italia è il coronamento di quella trama" denuncia il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta presentando un'interpellanza al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, osserva: "Il governo Berlusconi dava molto fastidio per il suo atteggiamento di difesa strenua degli interessi italiani e in molti si sono adoperati per sostituirlo". "Adesso - invita Toti - sarebbe opportuno ricondurre la politica italiana sulla strada da cui è stata deviata non per volontà degli elettori ma per una serie di poteri forti e cancellerie straniere". Maurizio Gasparri è scatenato: "Berlusconi, quando parla di un colpo di Stato, ha straragione. Napolitano che cosa sa di queste vicende? Come hanno partecipato a questo disegno Monti e altri esponenti della politica e delle istituzioni italiane? Bisogna aprire un'inchiesta interna e internazionale. Siamo di fronte a uno scandalo di dimensioni gigantesche". Afferma Osvaldo Napoli: "Quel complotto fu contro Berlusconi non per antipatia verso la sua persona ma perché Berlusconi cercava di difendere un'idea di Europa imperniata sulle riforme, certo, ma anche sulla solidarietà. Per questi motivi i rigoristi hanno voluto la fine del suo governo".

SMENTITA UE - La risposta di Bruxelles ariva da qualificate fonti Ue che preferiscono restare anonime:  "Geithner si è riferito a qualcuno altro, certamente non alle istituzioni Ue, non a Barroso, Van Rompuy o Rehn" che, in particolare a Cannes, "hanno difeso l'indipendenza dell'Italia" e "non volevano che andasse sotto amministrazione controllata, come invece chiedevano gli Usa".