Kiev, 13 maggio 2014  - Sei soldati dell’esercito ucraino sono stati uccisi in un agguato nell’est del Paese. Lo fa sapere il ministero della Difesa di Kiev. Altri otto sono rimasti feriti, riporta il ministero in una nota. I militari sono stati attaccati fuori dalla città di Kramatorsk nel pomeriggio, da un gruppo di almeno 30 filorussi che hanno utilizzato contro di loro lanciagranate e armi automatiche.

I militanti separatisti della regione di Donetsk - che si definiscono Forze di autodifesa di Donetsk - hanno confermato che c’è stato un vero e proprio combattimento e hanno riferito di un morto dalla loro parte. “Abbiamo annientato due autoblindo del nemico. Purtroppo uno dei nostri è morto. Il nemico è arretrato”, hanno dichiarato all’agenzia Interfax dal quartier generale dei secessionisti a Kramatorsk.

L’agguato che ha riguardato una unità della 95esima brigata aviotrasportata dell’esercito ucraino è avvenuto nelle immediate vicinanze del villaggio di Dmitrovka, a una ventina di chilometri da Kramatorsk. Un autocarro che trasportava munizioni è stato bersagliato da colpi di mortaio ed è stato distrutto.

FERITO LEADER FILORUSSI DI LUHANSK - Alcuni aggressori non identificati hanno aperto il fuoco contro l’auto sulla quale viaggiava il leader separatista Valery Bolotov della regione di Luhansk, nell’est dell’Ucraina, e lui è stato ricoverato con alcune ferite. Bolotov non è in pericolo di vita. Lo riferiscono alcuni filorussi. Bolotov è l’uomo che ieri ha annunciato l’indipendenza della regione di Luhansk.

LA UE SCOMMETTE SULLE PRESIDENZIALI - L’Unione europea scommette sulle elezioni presidenziali del 25 maggio in Ucraina, che per Frank-Walter Steinmeier giocheranno “un ruolo cruciale” nella percorso di uscita dalla crisi in cui è precipitata la repubblica ex sovietica. Il ministro degli Esteri tedesco, in visita a Kiev, ne a parlato con i vertici istituzionali e politici ucraini, prima di fare tappa a Odessa, nel sud agitato dagli scontri fra nazionalisti e separatisti filo-russi.

La situazione in diverse parti dell’Ucraina, ha detto Steinmeier, resta “pericolosa e densa di minacce” ma la priorità restano le elezioni fissate per il prossimo 25 maggio. “Noi”, ha detto il tedesco nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme con il premier ucraino Arseny Iatseniuk, “sosteniamo gli sforzi per l’avvio di un dialogo nazionale sotto il patrocinio ucraino, qui nella vostra nazione,attraverso tavole rotonde a livello centrale e regionale”. “Faremo tutto quello che è in nostro potere per tenere le elezioni e svolgerle in modo onesto, trasparente e democratico”, aveva già assicurato ieri il presidente ucraino, Aleksandr Turchynov, al presidente del’Ue, Herman Van Rompuy.

La Russia, però, intima alla società ucraina Naftogaz il pagamento anticipato entro il 2 giugno di 1,66 miliardi di dollari per le forniture di gas del mese di prossimo mese e sottolinea che la questione di “governo e di rispetto dei diritti delle regioni” dell’Ucraina sia discussa “prossimamente e comunque prima delle elezioni presidenziali”.

E’ quanto sottolinea una nota del ministero degli Esteri russo, diffusa al termine dell’incontro tra il vice ministro Gheorghi Karasin e il capo della rappresentanza dell’Ue a Mosca, Vygaudas Ushackas.

Durante il colloquio, “la parte russa ha sottolineato che l’attuale riluttanza delle autorità di Kiev a procedere verso un vero e proprio dialogo con i rappresentanti delle regioni, in particolare del Sud e dell’Est del Paese, è un serio ostacolo alla de-escalation” della crisi. Mosca invita poi Kiev a vedere nei referendum separatisti di domenica a Lungask e Donetsk, che intanto hanno avviato colloqui per l’unione reciproca, “il chiaro segnale di una profonda crisi di comprensione reciproca” tra potere centrale e regioni e “in senso più ampio della stessa sovranità ucraina”.

Vladimir Putin, inoltre, cerca alleati e li trova in Cina, dove il presidente russo volerà il prossimo 20 maggio. Con il deteriorarsi dei rapporto con l’Ue, la Russia guarda al vicino cinese con sempre maggiore interesse. Ad avvicinare Mosca e Pechino in un fronte antiamericano potrebbe essere anche l’irritazione di Washington per l’atteggiamento tenuto da Pechino nel Mar cinese meridionale, che John Kerry, capo della diplomazia Usa, ha definito “provocatorio”.

UE: 1 MILIARDO A KIEV, ANCHE PER GAS  - Il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, ha ricevuto oggi a Bruxelles il premier dell’Ucraina, Arseniy Iatseniuk, nel quartier generale della Commissione.

Il premier ucraino e il presidente della Commissione europea hanno firmato a Bruxelles un accordo da un miliardo di euro in aiuti europei per il governo di Kiev e per assistenza alla costruzione delle istituzioni del Paese.

Gli aiuti finanziari europei all’Ucraina potranno essere usati per pagare il gas russo. Lo ha indicato portavoce del commissario Siim Kallas precisando che i fondi servono alle necessità finanziarie esterne del paese.

La Russia non riuscirà a far fallire l’Ucraina: lo ha detto a Bruxelles il premier Arseny Iatseniuk, al termine di una visita del governo di Kiev alla Commissione Ue. Parlando in particolare della contrapposizione fra Russia e Ucraina riguardo ai debiti di quest’ultima nei pagamenti del gas naturale a Gazprom, Iatseniuk ha ricordato di aver chiesto alla Russia di trovare un accordo considerando i prezzi del mercato. “Apprezziamo gli sforzi della Commissione di raggiungere un accordo sull’energia attraverso riunioni trilaterali - ha detto il primo ministro - e siamo pronti a trovare una soluzione che si basi sulle condizioni del mercato: la Russia deve smettere di usare il gas come un’arma”.

Barroso ha confermato l’importanza di trovare un accordo: “E' in questo spirito che la Commissione continua a trattare con Ucraina e Russia, per trovare una soluzione positiva per tutti”.

MOSCA INVITA I RIBELLI A RISPETTARE ROAD MAP - Mosca “si aspetta” che i separatiti filorussi in Ucraina rispettino la roadmap dell’Osce, se Kiev interrompesse la sua operazione militare nell’est del Paese. “Se Kiev attuasse simili misure, noi ci aspettiamo che i leader delle forze di autodifesa di Donbass e Luhansk reagiscano in modo adeguato”, ha indicato il ministero degli Esteri russo in un comunicato, giudicando “estremamente importante” avviare il più velocemente possibile questa roadmap.