Roma, 27 maggio 2014 - “E’ nata Maya la bimba di Meriam, la donna cristiana condannata a morte in Sudan per apostasia. La piccola pesa 3 chili e stanno bene entrambe. Purtroppo non hanno potuto lasciare la prigione a Khartoum".

Lo scrive su Twitter Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur, l’ong che sta seguendo in prima linea la vicenda e ha promosso un appello per chiedere la liberazione della giovane donna, in carcere con un figlio di 20 mesi. e adesso un neonato. Ma la nascita della piccola, aggiunge Napoli, “è speranza”.

“Mamma e piccola sono ora nell’ala ospedaliera del carcere”, si legge ancora sulla pagina Facebook di Italians for Darfur. “Gli avvocati hanno chiesto che sia permesso a un dottore di fiducia della famiglia di visitarla. Entro la giornata la bambina dovrebbe essere vista dal papa'".

E’ escluso, al momento, che possano lasciare la prigione. E’ per questo che la nostra battaglia continua. E non si fermerà fino a quando Meriam e i suoi bambini potranno tornare a casa”.

A MORTE PERCHE' CRISTIANA CON PADRE MUSULMANO -  Meriam Yeilah Ibrahim, 27 anni. Il magistrato di un tribunale di Khartum ha stabilito che ha abbandonato la sua fede, in quanto il padre era musulmano, e l’ha anche condannata a 100 frustate per adulterio in quanto sposata con un cristiano con un matrimonio che non è considerato valido dalla 'sharia'. Il giudice le aveva chiesto di rinunciare alla fede per evitare la pena di morte: "Ti abbiamo dato tre giorni di tempo per rinunciare, ma insisti nel non voler ritornare all’Islam. Ti condanno a morte per impiccagione", ha detto il giudice Abbas Mohammed Al-Khalifa rivolgendosi alla donna con il suo nome musulmano, Adraf Al-Hadi Mohammed Abdullah.