Madrid, 2 giugno 2014  - Annuncio choc del premier Mariano Rajoy oggi al Palazzo della Moncloa. Il re Juan Carlos ha espresso la volontà di abdicare in favore dell’erede, il principe delle Asturie Felipe, al quale trasmetterà le funzioni di capo dello Stato". (VIDEO)

"Il re mi ha appena comunicato la sua intenzione di abdicare e aprire il processo di successione", ha dichiarato il presidente del governo.

Il 76enne sovrano spagnolo ha messo così fine ai 39 anni di regno, iniziati con la fine dell’era franchista ma negli ultimi tempi macchiati da numerosi scandali.

Juan Carlos era diventato re nel 1975, due giorni dopo la morte di Francisco Franco, e ha dunque supervisionato la transizione della Spagna dalla dittatura alla democrazia.

Juan Carlos, nato a Roma nel 1938 e salito al trono nel 1975 per volere dello stesso Francisco Franco che due anni oprima lo aveva nominato suo successore "a titolo di re", per una trentina d’anni ha goduto di grande popolarità in patria, nonostante le voci ricorrenti dei suoi tradimenti nei confronti della regina Sofia.

Negli ultimi tempi, però, il sovrano era stato investito da una serie di scandali che si erano sovrapposti e in parte intrecciati con i suoi malanni fisici con gli interventi alle anche e la rimozione di un nodulo a un polmone.

A gennaio c’è stata l’incriminazione per malversazione e riciclaggio della figlia Cristina nell’ambito di uno scandalo di corruzione legato al marito Inaki Urdangarin. Ma già in precedenza c’erano stati molti episodi che avevano portato a dure critiche verso il sovrano borbonico, come la battuta di caccia all’elefante del 2012 in Botswana, nel pieno della crisi economica della Spagna, in cui Juan Carlos si era fratturato l’anca destra per una caduta e dove pare fosse accompagnato da un’amante.

La secolare monarchia spagnola negli ultimi 159 anni ha conosciuto due repubbliche e, dal 1931 al 1975, la dittatura del Caudillo. Molti osservatori ritengono che in Spagna più che la monarchia fosse popolare Juan Carlos e ora mettono in dubbio che l’istituzione possa sopravvivere all’uscita di scena di quello che era stato ribattezzato "il re repubblicano".

L'ANNUNCIO ALLA NAZIONE - "Mio figlio Felipe, erede al trono, incarna la stabilità della monarchia e quando a gennaio ho compiuto 76 anni ho pensato che fosse arrivato il momento giusto per passare il testimone e assicurare questa stabilità", ha detto re Juan Carlos, nel discorso alla nazione trasmesso in tv con il quale ha annunciato personalmente la decisione di abdicare in favore di Felipe, principe delle Asturie. Felipe "ha la maturità e la preparazione necessarie" per salire al trono e "sono sicuro che mio figlio avrà l’appoggio della principessa Letizia", ha aggiunto Juan Carlos.

"Una nuova generazione richiede di essere protagonista" e "adesso bisogna passare il testimone a una nuova generazione che vuole realizzare le grandi riforme che il periodo attuale ci sta richiedendo e affrontare con grande intensità grandi sfide del domani". "La lunga crisi economica ha lasciato cicatrici profonde nel tessuto sociale", ha detto Juan Carlos.

Oggi "merita di andare avanti una generazione più giovane, con nuove energie, decisa a intraprendere con determinazione le trasformazioni e le riforme che la congiuntura attuale ci sta richiedendo e ad affrontare con rinnovata intensità e dedizione" le sfide del domani.

"Io ho voluto sempre dare il meglio per gli spagnoli ma ho deciso di rinunciare al trono in modo che per il governo e per il Parlamento, con la successione di mio figlio secondo le norme costituzionali, si apra una nuova fase". Così il re ha spiegato la sua decisione di abdicare. "Ho annunciato tutto ciò a Rajoy", ha detto riferendosi al premier spagnolo Mariano Rajoy. "La mia unica intenzione è di continuare a contribuire al raggiungimento del benessere e della libertà di tutti i cittadini spagnoli", ha aggiunto Juan Carlos.

"Non posso che sentirmi orgoglioso e grato nei vostri confronti per quello che abbiamo ottenuto in questi anni" e per il "grande appoggio che mi avete dato per fare del mio regno iniziato in un periodo di grande incertezza un lungo percorso di progresso". "Vorrei esprimere la mia gratitudine al popolo spagnolo, a tutte le persone che hanno incarnato il potere e le istituzioni e a chi mi ha appoggiato", ha detto Juan Carlos. "Io ho e avrò sempre la Spagna nel profondo del mio cuore", ha concluso.

Esprimendo la sua "gratitudine al popolo spagnolo", alle istituzioni e a chi lo ha aiutato durante il periodo del suo regno, re Juan Carlos di Spagna ha anche ricordato la moglie, la regina Sofia, della quale ha detto che "non è mai mancato l’appoggio".  L’annuncio era già stato anticipato stamattina dal premier Mariano Rajoy, dopo che il monarca gli aveva consegnato la lettera di abdicazione.

L'ANNUNCIO PREVISTO A GENNAIO - Il re Juan Carlos aveva deciso a gennaio di abdicare ma aveva rinviato l’annuncio in attesa delle elezioni europee svoltesi il 25 maggio: lo hanno riferito fonti della Casa Reale.

FELIPE REGNERA' COME  FELIPE IV - Laureato in diritto, con un Master in Relazioni internazionali, comandante dell’esercito di terra e Aria, capitano di corvetta, Felipe di Borbone, 46 anni, diventerà il nuovo re di Spagna dopo che oggi il padre Juan Carlos ha annunciato la sua abdicazione. Il nuovo re assumerà il nome di Felipe VI. Discreto, serio, mai chiacchierato, Felipe ha pronunciato il suo primo discorso davanti al Parlamento a soli 9 anni quando è stato nominato Principe delle Asturie. Si assume ora l’onere di risollevare l’immagine della corona di Spagna offuscata negli ultimi anni da inchieste e gossip.

La sua missione sarà quella di assicurare la continuità della monarchia parlamentare instaurata con l’arrivo sul trono del padre nel 1975. Più introverso di Juan Carlos, Felipe ha sofferto il paragone con il padre, soprattutto perché in Spagna molti si definiscono "juancarlisti" più che monarchici. Ma mentre negli anni la popolarità del re è stata scalfita da problemi di saluti, scandali e gaffe, quella del figlio è a poco a poco cresciuta. E lui si è sforzato di dare un’immagine di modernità e vicinanza alla gente. Alla quale ha contribuito anche il suo matrimonio nel 2004 con una giornalista tv, borghese e divorziata, Letizia Ortiz, con la quale ha avuto due bambine, Leonor e Sofia.

Prima di Letizia, Felipe aveva avuto una relazione con una nobile e poi con una modella, che pare non fosse gradita alla Casa Reale.  Dal 2010, il futuro re di Spagna è stato sempre più presente in eventi ufficiali. Pilota di elicotteri, appassionato di calcio, Felipe è molto sportivo ed ha persino partecipato alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992 nella squadra spagnola di vela. Parla correttamente l’inglese, perchè ha studiato in Canada e a Washington, e conosce molto bene il catalano, cosa che potrebbe rivelarsi opportuna in un momento in cui si fanno sempre più forti le spinte autonomiste della regione.

IN PIAZZA PER CHIEDERE IL REFERENDUM SULLA REPUBBLICA - Non tutti però sembrano contenti dell'avvicendamento. Alcune migliaia di spagnoli hanno manifestato in una cinquantina di strade e piazze spagnole per reclamare un referendum sulla monarchia o la repubblica, dopo l’abdicazione del re Juan Carlos. La protesta, convocata attraverso i social network, ha visto nella centrale Puerta del Sol di Madrid almeno 20.000 manifestanti, secondo fonti di polizia citate dai media. Altri 5.000 manifestanti si sono concentrati in plaza de Catalunya a Barcellona, agitando la bandiera indipendentista catalana e all’insegna dello slogan ‘Queremos votar el 9 noviembre 2014’, data fissata dal governo catalano per la consultazione sull’indipendenza.