Roma, 4 giugno 2014 - Botta e risposta a distanza tra Barack Obama e Vladimir Putin a due giorni dalle celebrazioni dello Sbarco in Normandia. Gli Stati Uniti, ha detto il presidente americano al capo di Stato ucraino, Petro Poroshenko, sono "assolutamente impegnati" al fianco di Kiev, minacciata da una rivolta filo-russa nelle regioni dell’est e dal contenzioso sulle forniture di gas che Mosca minaccia di tagliare.

Obama ha visto Poroshenko per la prima volta a Varsavia, nel corso di una visita in cui l’inquilino della Casa Bianca ha ribadito: “La Polonia non sarà mai sola”, ha promesso, “l’Estonia non sarà mai sola, la Lituania, non sarà mai solo, la Romania non sarà mai sola”. Obama e Putin saranno entrambi presenti in Normandia ma finora non è stato programmato alcun incontro tra i due. “Non ho motivo di supporre che Obama non voglia incontrare il presidente della Russia”, ha affermato Putin in un’intervista a Tf1, “in fin dei conti, è una sua scelta. Io sono sempre pronto al dialogo e credo che sia il modo migliore per costruire ponti”.

Putin non ha mancato di condannare nuovamente la “politica estremamente aggressiva in difesa dei propri interessi” condotta da Washington. Il leader del Cremlino ha negato che ci siano “praticamente” truppe russe oltre confine, mentre - ha fatto notare - “le basi militari americane sono sparse in tutto il mondo e prendono parte alle decisioni sul destino di altri popoli, che si trovano a migliaia di chilometri di distanza dai propri confini”. In ogni caso la Russia non ha alcuna intenzione di “annettere o destabilizzare il sud-est dell’Ucraina”. Barack Obama non ci crede.

Il presidente americano ha denunciato “le tattiche oscure” e "l’aggressione" della Russia in Ucraina.”Non accetteremo l’occupazione della Crimea da parte della Russia e le sue violazioni della sovranità ucraina”, ha avvertito, e ha confermato un pacchetto di aiuti da 23 milioni di dollari, approvato gia’ a inizio marzo, per l’assistenza alla difesa ucraina, di cui 5 milioni per “giubbotti antiproiettile, visori notturni ed equipaggiamenti per le comunicazioni”. Gli aiuti comprendono anche 300.000 razioni alimentari e il finanziamento di forniture mediche, caschi, radio portatili ed altri equipaggiamenti.

Kiev, intanto, presto presentera’ un piano di pace per le regioni sud-orientali, dove è in corso una rivolta armata dei filo-russi. “Poco dopo il mio insediamento alla presidenza”, ha promesso Poroshenko, “saremo pronti a presentare il nostro piano per la soluzione pacifica della situazione nell’est”. Poroshenko non e’ entrato nei dettagli del piano, anche se fonti di Kiev avevano parlato della ricerca di interlocutori fra i ribelli filo-russi. Il governo ucraino sta valutando l’introduzione della legge marziale nelle regioni filo-secessioniste orientali di Donetsk e Lugansk e fa sapere che nelle due aree sono stati uccisi in tutto 300 miliziani filorussi e altri 500 sono rimasti feriti.