New Yorik, 20 giugno 2014 - Dopo 25 anni giustizia è stata fatta. Erano stati condannati ingiustamente per stupro e tentato omicidio nel 1989 e rimasti in carcere per anni, ora cinque americani, tutti neri e ispanici di Harlem che all’epoca dei fatti erano adolescenti, otterranno 40 milioni di dollari. Se l’accordo, raggiunto con il comune di New York, verrà approvato anche dall’assessore al bilancio e dal giudice federale del caso, ogni condannato riceverà circa un milione di dollari per ogni anno passato in galera. La notizia, uscita su New York Times, non e’ stata confermata dal municipio di New York, dal momento che la diatriba legale è ancora in corso.

L'episodio risale all’aprile del 1989: l’allora 28enne Trisha Meili, giovane bancaria bianca, era uscita per fare una corsa notturna a Central Park quando venne aggredita e trascinata in un anfratto dove fu selvaggiamente picchiata, stuprata e lasciata li’ creduta morta. La giovane invece sopravvisse e lentamente si riprese, senza tuttavia recuperare la memoria.

Nel giro di poche ore, però, la polizia, pressata da un’opinione pubblica arrabbiata e impaurita, fermò i 5 adolescenti e li sottopose a durissimi interrogatori, spesso senza avvocati o parenti presenti. Nonostante grosse lacune nella ricostruzione e la mancanza di riscontri del Dna, i cinque, Antron McCray, Kevin Richardson, Raymond Santana, Korey Wise e Yusef Salaam, nel 1990 vennero accusati e condannati.

Passarono tra 6 e i 13 anni in carcere prima che uno stupratore seriale, Matias Reyes, confessò di aver violentato Trisha da solo. Nel 2003, i cinque fecero causa alla citta’ per ingiusta condanna e violazione dei diritti civili, chiedendo 250 milioni di dollari. La loro storia, accaduta in un momento delicato per la Grande Mela, scossa alla fine degli anni ‘80 violente tensioni sociali, divenne anche un film, “The Central Park Five” presentato al Festival di Cannes nel 2012.