Pretoria, 30 giugno 2014  - Oscar Pistorius è sano di mente, almeno secondo i periti deputati  dal tribunale a sottoporlo a esami psichiatrici.

L'atleta disabile sudafricano non soffre di disturbi mentali, ha reso noto oggi la procura, in occasione della riapertura, dopo sei settimane di interruzione, del processo a Pretoria per l’omicidio della sua compagna, Reeva Steenkamp.

“Pistorius non soffre di alcun disturbo mentale o infermità che possa averlo reso penalmente non responsabile dell’atto di cui è accusato”, hanno concluso i quattro esperti che hanno esaminato l’atleta, secondo quanto ha affermato in aula il rappresentante dell’accusa, Gerrie Nel, leggendo la perizia. “Pistorius - ha letto ancora Nel - era in grado di valutare che ciò che stava compiendo era male”. Il procuratore ha aggiunto che i periti - tre psichiatri e uno psicologo dell’ospedale psichiatrico di Pretoria - sono giunti tutti alla stessa conclusione.

Il processo era stato sospeso il 20 maggio scorso per ordine del giudice, dopo che nel corso del dibattimento la difesa aveva sostenuto che Pistorius soffriva di una grave forma di ansia, risalente all’infanzia, che avrebbe avuto una parte importante nel delitto.

Pitorius non ha mai negato di aver ucciso, la notte di san Valentino del 2013, alla sua fidanzata Reeva, ma afferma di aver commesso un fatale errore in preda al panico, svegliato nel mezzo della notte, credendo che dietro la porta chiusa del bagno, attraverso la quale sparò 4 colpi di pistola, si nascondesse un ladro, e non la fidanzata che fino a quel momento aveva dormito accanto a lui.

L’accusa invece tenta di dimostrare che si trattò di omicidio intenzionale, maturato dopo un violento litigio fra i due: una tesi che sembra confermata dai vicini, che quella notte udirono urla e strepiti provenire dalla villa dell’ex campione di atletica.

TESTIMONIA IL MEDICO CHE AMPUTO' LE GAMBE - La difesa di Oscar Pistorius ha chiamato a testimoniare Gerald Versfeld, il chirurgo che gli amputò la parte inferiore delle gambe quando aveva 11 mesi. Versfeld testimonia sulla disabilità dell’atleta e sulla sua sofferenza fisica nel camminare o restare in piedi sulle gambe quando non indossa le protesi. Pistorius è nato con una malformazione alle gambe, senza peroni e con i piedi malformati, e quindi è stato sottoposto ad amputazione. Su invito dell’avvocato della difesa, Barry Roux, la giudice Thokozile Masipa e due consiglieri legali hanno lasciato i loro posti in aula per analizzare da vicino le protesi, mentre Pistorius era seduto.

L’atleta era in piedi sulle gambe senza le protesi, quando uccise la modella 29enne. La sua difesa sostiene che quella condizione lo rendesse più propenso ad affrontare un intruso, piuttosto che a tentare di scappare a causa della sua limitatà mobilità. Versfeld ha dichiarato che la disabilità lo rendeva “vulnerabile in una situazione pericolosa”. Durante il controinterrogatorio, il procuratore Gerrie Nel ha messo in dubbio l’oggettività della difesa e ipotizzato che Pistorius avrebbe potuto correre via dal presunto intruso, che dice credeva si trovasse nel bagno. Nel afferma inoltre che l’atleta tornò nella camera da letto dopo aver sparato, in una presunta dimostrazione del fatto che poteva fare altri movimenti e non aveva così tanti problemi a muoversi come sostengono i suoi legali.