{{IMG_SX}}Salisburgo (Austria), 10 giugno 2008 - Ibra c'e'. Per un attimo in poco piu' di un'ora. Un attimo pero' fatale alla Grecia. Ai campioni. Un attimo invece per Ibrahimovic per sentirsi di nuovo da Pallone d'oro. Venti giorni e spiccioli dopo la partita scudetto con l'Inter, quasi tre anni dopo la sua ultima rete con la nazionale.

Un tabu' lungo 971 giorni e 13 partite sfatato con un imprendibile destro dal limite. Sospirone di sollievo. Suo e della Svezia, che fino a quel momento, a quell'attimo, era rimasta imbrigliata nella tela della Grecia, battuta poi invece 2-0.

La solita Grecia. Quasi non siano passati quattro anni dal clamoroso successo in Portogallo, quella che ha vinto le ultime tre partite degli Europei del 2004, quarti, semifinali e finale, per 1-0. D'altronde il manico e' sempre lo stesso: il ct Rehhagel.
 

Quello che ha portato questa nazionale dal 96esimo all'ottavo posto del ranking Fifa e allora vai a dirgli qualcosa... Ma certo la sua Grecia e' davvero brutta a vedersi, con Kyrgiakos, 193 centimetri di proprieta' dell'Eintracht Francoforte, a fare il cane da guardia su Ibrahimovic. E Antzas sulle tracce di Larsson.
 

Roba di marcatura a uomo che sa tanto di antico, ma non e' certo una delle bellezze che la Grecia puo' fare ammirare ai turisti...
 

La Svezia, in realta', per un po' e' stata a guardare, ha avuto tanta pazienza, troppa per i tifosi che erano sugli spalti a Salisburgo. Bordate di fischi durante un primo tempo praticamente privo di emozioni a eccezione di una girata di testa di Ibra di poco alta sopra la traversa e un tiro di Basinas messo in angolo da Isaksson.

Quel poco che e' successo, niente di straordinario gol di Ibrahimovic a parte, intendiamoci, e' accaduto nella ripresa. Aperta da una bella occasione per Wilhelmsson (quello che ha giocato anche con la Roma, ricordate?), che pero' non ha trovato la misura del pallonetto.

Mentre a Isaksson, portiere con la Juve nel passato che ha davanti a proteggerlo Mellberg, uno che invece i colori bianconeri li ha nel futuro, l'unico brivido lo ha corso per un colpo di testa all'indietro del compagno Hansson.

Poi la zampata di Ibra: l'uno-due con Larsson e quel destro dal limite dell'area che ha lanciato la Svezia e la rincorsa dell'attaccante dell'Inter a quel Pallone d'oro che sembra essere gia' nelle mani di Cristiano Ronaldo. Ibracadabra, intanto, vuole un Europeo da protagonista, poi si vedra'. Intanto ha messo il suo sigillo su un successo storico (la Svezia non batteva la Grecia dal 1920) e tirato giu' dal trono i campioni in carica, imbattuti da 8 euro-gare e senza reti al passivo in una fase finale degli Europei da 425 minuti.

Fatto quello che doveva, per lui e' arrivata immediatamente anche la sostituzione, per preservare quel ginocchio sinistro ballerino.

Cosi' a chiudere la gara ci ha pensato il compagno Hansson, approfittando di una incertezza difensiva degli avversari. Svezia in testa al gruppo D con la Spagna, per la Grecia invece la strada e' gia' in salita.

 

Il tabellino

 

Grecia (5-3-2): Nikopolidis 5,5; Seitaridis 5,5, Antzas 5,5, Dellas 6 (25' st Amanatidis sv), Kyrgiakos 6, Torosidis 6; Katsouranis 5,5, Basinas 6,5, Karagounis 6; Charisteas 6, Gekas 5 (1' st Samaras 5). A disp. Chalkias, Tzorvas, Spiropoulos, Patsatzoglou, Vintra, Goumas, Giannakopoulos, Tziolis, Salpingidis, Liberopoulos. Ct Rehhagel 5

 

Svezia (4-4-2): Isaksson 6,5; Alexandersson 6 (29' st Stoor sv), Mellberg 6, Hansson 6,5, Nilsson 6; Wilhelmsson 6,5 (33' st Rosenberg sv), Andersson 6, A. Svensson 6, Ljungberg 5,5; Ibrahimovic 7 (26' st Elmander sv), H. Larsson 6,5. A disp. Shaaban, Wiland, Majstorovic, Granqvist, Dorsin, Linderoth, Kallstroem, S. Larsson, Allback. Ct Lagerbaek 6

 

Arbitro: Busacca (Svi) 6

Marcatori: 22' st Ibrahimovic, 27' st Hansson

Note: ammoniti Charisteas, Seitaridis, Torosidis. Recupero 1' pt, 3' st. Spettatori 30.000 circa.