{{IMG_SX}}Il coinvolgimento nell'Operacion Puerto gli aveva impedito di disputare il Tour de France 2006. La riapertura dell'inchiesta antidoping spagnola non gli consentira' di essere al via del Giro d'Italia che inizia sabato. Ivan Basso, che ieri alla Procura antidoping del Coni ha ammesso le proprie responsabilita', non potra' dunque difendere la maglia rosa splendidamente conquistata dodici mesi fa. Mentre gli altri affronteranno salite, volate e cronometro, lui avra' a che fare con avvocati, carte bollate e la prospettiva di una pesante squalifica. Non aveva nemmeno piu' una squadra, avendo rescisso il contratto che lo legava alla Discovery Channel.

 

Era dal 2003 che il vincitore del Giro non dava forfait, ma allora fu una rinuncia volontaria. Paolo Savoldelli, passato dalla Index Alexia alla Telekom, decise di puntare tutto sul Tour, poi saltato a causa di un virus intestinale. I casi piu' clamorosi di vincitori del Giro costretti al forfait l'anno successivo riguardano due nomi illustri: Alfredo Binda e Gino Bartali. Il primo, trionfatore nel 1925, 1927, 1928 e 1929, nel 1930 fu pagato dagli organizzatori per non partecipare. Almeno cosi' vuole la leggenda. Si narra che Emilio Colombo, direttore della Gazzetta dello Sport, prima della partenza avesse contattato il commendator Bozzi, responsabile della Legnano, per convincerlo a non mandare al Giro il fuoriclasse di Cittiglio. La presenza di Binda, infatti, avrebbe indotto tanti altri a non partecipare perche' convinti di essere battuti in partenza. Per fare fronte alle proteste del corridore, Colombo decise di offrirgli 22.500 lire, cioe' la cifra che avrebbe intascato conquistando la maglia rosa e qualche tappa.

 

Un'altra leggenda circonda l'esclusione di Bartali, primo nel 1936 e 1937, dal Giro del 1938. Il campione toscano rinuncio' alla corsa su pressioni del Coni e della Federciclismo (secondo qualcuno anche di Benito Mussolini in persona), intenzionate a farlo concentrare sul Tour de France. Gino rispose "obbedisco" e ando' a conquistare la sua prima maglia gialla. In ultimo non si puo' non citare Bernard Hinault. Il bretone venne tre volte al Giro (1980, 1982, 1985), vinse sempre e puntualmente rinuncio' a difendere la maglia rosa l'anno successivo.