{{IMG_SX}}New York, 8 giugno 2008 - A dirlo sono gli stessi guru della moda: il look di Michelle Obama ha tutte le caratteristiche di quello di una donna pronta a diventare la first lady degli Stati Uniti. "Michelle Obama dresses to win", scrive oggi il New York Times, ovvero "Michelle Obama si veste per vincere". E anche il Washington Post si concentra sullo stile della moglie di Barack Obama, il primo afroamericano che corre per la Casa Bianca: uno stile che fa ricordare quello di Jacqueline Kennedy, ma uno stile anche che fa pensare a una versione più forte, più determinata, più indipendente della moglie di John Kennedy.


Sicuramente, niente, nel look di Michelle, è lasciato al caso.
E chi se ne intende, come scrive il New York Times, vede "nei suoi abiti da cocktail semplici e nei sandali alla Donna Reed, nella sua silhouette sottile e nella sua passione per le perle", parallelismi sia con l'ex first lady Barbara Bush che con Jacqueline Kennedy.


Tutto ha inoltre un significato più o meno subliminale.
Basta guardare alle perle. "Quelle non sono piccole perle alla Colazione da Tiffany. Quelle solo grandi perle con cui bisogna avere a che fare", spiega Mikki Taylor, tra le giornaliste più note di Essence Magazine.

 

E poi c'è la cintura. "La cintura Azzedine Alaia che ha indossato più di 15 mesi fa dimostra che questa è una donna forte e indipendente, che ha gusti in fatto di moda ben distinti", commenta Amy Fine Collins, corrispondente speciale di Vanity Fair. D'altronde, ci sarà stato più di un motivo per cui Michelle, lo scorso anno, è entrata a far parte della classifica delle donne e degli uomini che si vestono meglio al mondo, la "International Best Dressed List", stilata da Vanity Fair.


Entrambi i quotidiani si concentrano poi sull'abito da cocktail viola che Michelle ha indossato nella notte tra il 3 il 4 giugno, quando di fatto Barack Obama è diventato il primo candidato afroamericano alla Casa Bianca. "L'aspetto più notevole -, scrive il Washington Post, è che il vestito era senza maniche", facendo notare che, "di solito, le donne che hanno vissuto alla Casa Bianca sono state riluttanti a indossare abiti senza maniche in pubblico, in quanto la parte superiore delle braccia è intesa come una zona erogena-politica". A questo si aggiunge il fatto che è anche vero che un numero significativo di donne, a partire da quando compiono i 30 anni, non sono molto contente di mostrare le braccia, in quanto sono consapevoli del fatto che si tratta di braccia ben diverse di quelle toniche di Madonna.


Ma Michelle Obama ha infranto praticamente un tabù,
mostrando tra l'altro braccia anche in forma. Non è tuttavia quest'ultimo particolare a colpire maggiormente: quanto non può non essere ignorato è che con il suo look Michelle comunica forza e indipendenza. E grande fiducia in se stessa.


Che dire poi del colore viola dell'abito indossato nel giorno della vittoria della nomination? Il Washington Post scrive che la scelta fotografa una "donna afroamericana che decide di vestirsi per esaltare il colore della sua pelle", mentre il New York Times coglie un significato più o meno subliminale, ricordando che tutti sanno che il viola è "creato mischiando il rosso e il blu", ovvero i colori delle primarie (rosso repubblicano e blu democratico".
Insomma, in questo caso l'abito sembra fare il monaco.

 

E il ritratto che viene fuori, guardando al look di Michelle Obama, è indiscutibilmente quello di una donna che con forza e ottimismo non solo sogna, ma ormai pensa di varcare la soglia della Casa Bianca.