Roma, 22 novembre 2010 - La data delle nozze non è ancora stata fissata ma gli uccelli del malaugurio sono già all'opera. Secondo quanto riferisce il Telegraph, uno degli esponenti più in vista dell’episcopato britannico, il vescovo di Willesden Pete Broadbent ha già profetizzato che il matrimonio tra il principe e la fidanzata durerà al massimo pochi anni. Allo scoccare della fatidica crisi del settimo anno il principe e Kate si separeranno.

Nella sua invettiva, il vescovo ha denunciato "le nauseanti chiacchiere" che hanno accompagnato l’annuncio del matrimonio e lamentato il costo eccessivo che le nozze costeranno alla nazione. La famiglia reale, ha aggiunto rincarando la dose, è "piena di matrimoni falliti e di donnaioli".

Da palazzo reale non è giunto nessun commento. Laconicamente uno stringato comunicato ha preso atto ha preso atto della presa di posizione del vescovo sottolineando che “come tutti ha diritto a esprimere la sua opinione".

Intanto, proprio per evitare che sulla povera Kate finisca sotto la pressione della famiglia reale britannica, la futura principessa avrà il sostegno psicologico per non entrare in una spirale di depressione dovuta alla solitudine dorata dei Palazzi, simile a quella che colpì Diana appena pochi mesi dopo il matrimonio con Carlo.

Non solo quindi corsi di etichetta e protocollo reale per la fidanzata del primogenito della compianta Lady D. Secondo il Daily Mail, la decisione sarebbe stata presa dalla famiglia reale stessa secondo cui Kate avrebbe diversi lati deboli: "Era distrutta dopo la rottura con William nel 2007", avrebbe riferito una fonte vicina al Palazzo.

"Kate è nervosa per il fatto che avrà un sostegno psicologico organizzato dalla famiglia reale", ha aggiunto la fonte del Mail. Ad aiutarla ci sara’ anche Sophie Rhys-Jones, moglie del principe Edward, il minore di Elisabetta II. Sophie è una 'commoner' e potrà consigliare la fidanzata di William per evitare gli errori in cui lei stessa è caduta, in particolare riguardo a come trattare con la stampa e come comportarsi durante gli impegni pubblici.