Roma, 09 agosto 2011 -  NINA SENICAR, modella, volto televisivo noto, bellissima. 
Eppure ha sudato sui libri per laurearsi alla Bocconi. Perché?
«Per tutta la vita ho desiderato studiare. Vengo da una famiglia di medici, per noi era scontato fare prima il liceo e poi l’università. Erano considerati dei passi inevitabili. E’ stata una mia scelta personale, invece, voler studiare all’estero. Così ho scelto la Bocconi perché è una delle Università più rinomate d’Europa. Sono arrivata in Italia da studentessa, poi per caso sono finita nella moda».
Che laurea ha conseguito?
«Ho fatto 3 anni per la laurea in International Economics. Quindi mi sono specializzata in media e comunicazione, settore arte e cultura. Molto più divertente».
Qual era la carriera che voleva intraprendere?
«La mia intenzione era fare advertising, cioè entrare nel mondo della pubblicità. Pensavo che con la pubblicità si potesse riuscire a vendere qualsiasi cosa, anche il fumo. Durante le estati ho fatto degli stage presso la Leo Burnett e la McCann Erickson, quindi delle aziende del settore molto importanti. E lì ho scoperto che il mondo dell’advertising non era proprio come lo immaginavo».
Di cosa si è occupata durante questi stage?
«Un po’ di tutto. Ho lavorato a Belgrado per la Leo Burnett, la sede più importante dell’Europa dell’Est. Ho fatto esperienza sia nel settore creativo che in quello commerciale. Volevo imparare come si organizza una campagna a 360°, e ho constatato che la cosa più importante è capire cosa desidera il cliente».
E che cosa di quel mondo l’ha un po’ delusa?
«Ho scoperto cosa vuol dire stare in ufficio dalle 9 del mattino alle 19, e passare tutto il tempo davanti al pc. E’ un lavoro che richiede un grande lavoro di team, e io invece sono un po’ più... ecco, diciamo individualista. Preferisco fare tutto da me. Ma il settore del marketing non l’ho abbandonato del tutto».
«Dall’anno scorso mi sono messa a disegnare costumi da bagno, un altro lavoro super-impegnativo. La linea si chiama Nina Beachwear ed è prodotta da un’azienda di San Marino. Io sono proprietaria del marchio. Sono molto pignola e mi piace curare ogni dettaglio, perciò mi interesso anche della rete commerciale. Ho un’anima di imprenditrice. E’ un lavoro molto creativo, al di là del semplice disegno dei costumi».
Vorrebbe fare qualcos’altro?
«Non lo so. Ho solo 25 anni! Il lavoro nel mondo dello spettacolo, in cui sono capitata per caso, mi piace comunque molto. Davanti alla telecamera mi trasformo. Di solito sono riservata, invece in tv divento l’opposto».
Cos’hanno detto i suoi genitori quando ha annunciato che veniva in Italia per frequentare la Bocconi?
«Loro mi hanno sempre lasciato fare quello che volevo. Sono sempre contenti e mi danno fiducia. Quando ho fatto ’Distraction’, che era un quiz molto particolare con Teo Mammucari, ho pensato: Mamma mia adesso chissà cosa diranno. Invece di sono divertiti un sacco».
Domanda finale: ma cosa la spinge a cercare qualcos’altro oltre la carriera tutta rose e fiori nella tv? Perché lo fa?
«Semplice. Perché avere una sola passione nella vita?».