Londra, 22 settembre 2013 -  Pochi gionri prima del suo interrogatorio, il ‘soldato N’, l’ex cecchino che ha accusato le forze speciali britanniche ‘Sas’ di aver ucciso la principessa Diana, ha fatto perdere le sue tracce. Apparentemente, scrive il Mail on Sunday, ha lasciato la Gran Bretagna alla volta degli Emirati Arabi Uniti.

Si tratta del militare che ha indotto Scotland Yard a valutare la riapertura delle indagini sulla morte della ex principessa di Galles, deceduta in quello che ufficialmente é stato definito un incidente stradale, la notte del 31 agosto 1997 nel tunnel del Pont de l’Alma a Parigi. Senza la sua testimonianza difficilmente il caso potrebbe essere riaperto.

L’uomo, che sarebbe scomparso tra lunedì e martedì scorso, aveva rivelato alla moglie (rimasta nella casa di Hereford con i figli) che erano stati due uomini dello Special Air Service ad organizzare la morte di Diana.

I commando britannici a bordo di una moto avrebbero accecato Henry Paul, l’autista della Mercedes a bordo della quale oltre la principessa si trovava il suo amante, Dodi al Fayed, e la guardia del corpo, l’unico sopravvissuto allo scontro. L’uomo, il cui tasso alcolemico secondo l’inchiesta ufficiale era oltre la norma, avrebbe perso il controllo della vettura, lanciata ad alta velocità per fuggire ai paparazzi, che alla fine si schiantò contro un pilone del tunnel.