Roma, 24 settembre 2013 - “Ero minorenne quando mi sono messa in testa di arrivare a lui” e “l’ho cercato, l’ho corteggiato, l’ho fatto innamorare e l’ho fatto fidanzare. Praticamente ho fatto e faccio tutto io: lui deve solo dire di sì”. Tutto molto chiaro nella testa della 28enne Francesca Pascale, che a Vanity Fair nell’intervista-storia di copertina per il numero in edicola domani racconta la storia inedita del fidanzamento con il leader del centrodestra, 77 anni il 29 settembre.

L’intervista è accompagnata dalle sue prime immagini posate con Berlusconi: una delle rarissime occasioni in cui l’ex premier si è prestato a un servizio fotografico, per di più nell’inviolabile “fortino” di Arcore. Lo stesso Berlusconi ha voluto spiegare a Vanity Fair la natura del loro rapporto: “In tutte le situazioni più dolorose degli ultimi anni, Francesca ha saputo starmi vicino. Mi ha regalato gioia, senza chiedere nulla in cambio. Mi ha ridato la voglia di credere nell’amore sincero di una donna”.

Il racconto della Pascale parte da quando lei iniziò a militare in Forza Italia e riuscì a incontrare per la prima volta Berlusconi. “Gli ho subito domandato se potevo lasciargli il numero di telefono. Gli ho anche chiesto il suo. Lui mi ha detto: ‘Ma sei spietata’. Era il 5 ottobre 2006”. La storia prosegue con l’innamoramento, la scelta di non dichiararsi “perchè lui era un uomo sposato”; la reazione dei genitori (“Mia madre mi fa: ‘Lo ammiriamo anche noi, ma potrebbe essere tuo padre'”); la decisione di farsi avanti, dopo la separazione da Veronica Lario e all’indomani dell’aggressione in Piazza Duomo (“Lui mi dice: non se ne parla neppure, sei troppo giovane, non posso darti il futuro che meriti”).

E la sequenza prosegue con la scelta di stargli comunque accanto, negli anni delle discusse frequentazioni femminili (“Le donne gli si gettavano addosso... è il periodo della disillusione, dell’incapacità di provare amore vero per una donna...Ai suoi occhi ero un’illusa, una sognatrice. Non è stato facile per me. E a quelle cene non ci andavo, perchè non mi sarei tenuta”).

Quindi il fidanzamento, nel Natale 2011 (“Prima mi limitavo a stargli vicino, a condividerlo, a mandare giù rospi, ma il mio amore mi ha portato all’esclusività e alla felicità di oggi”); la possibilità di diventare sua moglie, quando sarà definitivo il divorzio da Veronica Lario (“L’ho cercato, l’ho corteggiato, l’ho fatto innamorare e l’ho fatto fidanzare. Praticamente ho fatto e faccio tutto io: lui deve solo dire di si’”). E poi ancora: i suoi pensieri sulla moglie e sui figli di Berlusconi, sulla sentenza Mediaset, sui pagamenti alle Olgettine, sul Rubygate.

LA DIFESA DI BARBARA - Un'altra 'donna di Silvio', sua figlia Barbara, scende nuovamente in campo per difendere il padre. “Gli errori li facciamo tutti ma negli ultimi vent’anni nel panorama politico europeo non esiste leader contro il quale si sia fatto tanto per impedirgli di governare nonostante il consenso”, ha detto in una intervista a Ballarò che andrà in onda questa sera.

“Io sono intervenuta per rispondere a coloro che tentano di ribaltare la verità. Sono convinta che la storia di mio padre sia una storia politica e imprenditoriale, non certo criminale. E’ questo quello che penso”. 

“Non è il mio orizzonte. Ci sono molte persone che fanno politica, tanti giovani capaci che intendono occuparsene. Io confido in loro”, ha risposto Barbara a chi le chiede se abbia intenzione di fare, a sua volta, politica attiva.