Milano, 13 nov. (Labitalia) - 'Freelancer', la più grande piattaforma mondiale di outsourcing e crowdsourcing dedicata all'incontro tra domanda e offerta di lavoro indipendente, lancia oggi la versione italiana del sito www.freelancer.com, e punta a creare in sei mesi 50.000 nuovi imprenditori. Freelancer, con gli oltre 2,5 milioni di progetti inseriti dalla sua creazione, ad oggi offre una soluzione concreta sia a chi sta cercando un lavoro o un modo per integrare le proprie entrate, sia alle aziende che necessitano professionisti qualificati, flessibili e a costi ridotti.

Freelancer dalla sua creazione ha già aiutato oltre 4 milioni di persone in tutto il mondo a creare e sviluppare un'attività indipendente, consentendo loro di trasformare le proprie idee in attività redditizie.

"La difficile congiuntura - ha affermato Matt Barrie, ceo di Freelancer - sta spingendo una caratteristica fortemente italiana, quella dell'autoimprenditorialità. Gli italiani hanno molte idee da poter portare sul mercato, ma la politica europea e le banche stanno facendo poco per sostenerli".

"La nostra piattaforma - ha sostenuto Matt Barrie - offre invece un aiuto concreto: da un lato, aiuta le piccole imprese e i neo imprenditori a trovare la collaborazione di freelancer preparati, flessibili ed economici, italiani e non, dall'altro offre ai professionisti e alle stesse micro-imprese la possibilità di acquisire nuovi lavori offerti da aziende di tutto il mondo. L'esperienza maturata con il lancio della versione francese e spagnola di Freelancer ci porta a stimare la creazione di almeno 50.000 nuovi imprenditori italiani in sei mesi".

"Siamo certi - ha aggiunto Bill Little, responsabile per l'Europa di Freelancer - che il lancio della versione italiana di Freelancer permetterà una notevole crescita dei progetti provenienti da aziende italiane o rivolti a chi parla italiano. Se infatti certamente una quota significativa dei progetti inseriti sulla nostra piattaforma sono legati al mondo dell'Ict, è pur vero che sono molte anche le possibilità legate alle traduzioni, al copywriting, al marketing e a lavori di tipo amministrativo, dove la padronanza della lingua è fattore discriminante".

"Questo - ha rimarcato Little - è peraltro anche il pensiero dei molti piccoli imprenditori italiani che già operano su Freelancer: in un sondaggio che abbiamo realizzato di recente, il 72% delle 2.000 aziende intervistate asserisce che il lancio della versione italiana della nostra piattaforma contribuirà alla riduzione della disoccupazione in modo assai più concreto che non la politica di austerità promossa dall'Europa. Per l'86% di loro la strada del lavoro autonomo, dato lo stato dell'economia in Italia, dovrebbe essere la scelta prevalente per gli italiani in difficoltà".