Roma, 19 nov. (Labitalia) - Occorre fermare la vendita su Amazon dei kit miracolosi che promettono di ottenere vini pregiati in pochi giorni facendo ricorso alle polverine, con grave danno per le più prestigiose Doc italiane. E' quanto chiede Coldiretti in occasione degli Stati Generali della lotta alla contraffazione, a cui partecipa il presidente dell'organizzazione agricola, Sergio Marini. Il popolare sito di e-commerce - denuncia Coldiretti - ha aperto una enoteca on line nella quale, oltre ai vini italiani, vengono commercializzati anche wine kit, le confezioni di vini in polvere che usano impropriamente i nomi di denominazioni protette italiane.

"A prezzi variabili tra gli 80 e i 40 dollari si possono così -afferma Coldiretti- acquistare kit per produrre bottiglie di vino spacciato per le più prestigiose Doc italiane come il Barolo, Valpolicella, Montepulciano, Verdicchio, Chianti, Gewurztraminer oppure con nomi che evocano il made in Italy come il Tuscany rosso o improbabili miscugli come il Frascati al cocco (white coconut frascati). Un fenomeno che -evidenzia Coldiretti- va fermato con il ritiro immediato dei wine kit dall’intero mercato comunitario, ma anche introducendo regole anti-contraffazione nel mondo dell’e-commerce per tutelare i prodotti made in Italy.

"Il vino si fa con l'uva prodotta in vigna e trasformata nella cantina e va eventualmente invecchiato secondo precise regole e non si ottiene certo con le bustine in polvere dalle quali si realizzano miscugli che non hanno neanche il diritto di chiamarsi con il nome del nettare di Bacco - ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini intervenendo agli Stati Generali della contraffazione in corso a Milano- per questo abbiamo chiesto alle autorità nazionali di intervenire immediatamente anche attraverso l’Unione Europea per fermare uno scempio intollerabile che mette a rischio con l’inganno l’immagine e la credibilità dei nostri vini piu’ prestigiosi conquistata nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e territorio".

La Coldiretti stima che nei diversi Paesi dell’Unione Europea almeno venti milioni di bottiglie di pseudo vino vengano ottenute attraverso wine kit prodotti in Canada ma anche in Svezia. Nel Paese scandinavo -riferisce la Coldiretti- è stata scoperta una fabbrica che, a Lindome, vicino a Goteborg, produce e distribuisce in tutto il continente e del tutto indisturbata oltre 140mila wine kit all’anno dai quali si ottengono circa 4,2 milioni di bottiglie.

I wine kit della società Vinland vengono venduti con i marchi Cantina e Doc’s che fanno esplicito riferimento alla produzione italiana, ma anche ad un marchio di qualità tutelato dall’Unione Europea, e promettono in soli 5 giorni di ottenere in casa vini come Valpolicella, Lambrusco, Sangiovese o Primitivo, per i quali vengono addirittura fornite le etichette da apporre sulle bottiglie.

Una evidente anomalia sulla quale si è impegnato ad intervenire anche il vicepresidente della Commissione Agricoltura del parlamento Svedese Bengt-Anders Johansson ai microfoni di Jimmy Ghione della trasmissione Striscia la Notizia. Dopo la denuncia della Coldiretti si è mossa anche la Commissione Europea la quale ha precisato che "i prodotti in questione non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (Dop) o un’indicazione geografica protetta (Igp), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome. Gli Stati membri devono adottare tutti i provvedimenti necessari a prevenire l’uso illecito del nome di una Dop o di un'Igp ritirando dal mercato tali prodotti".