Firenze, 28 nov. (Labitalia) - Giotto ebbe Cimabue come maestro. Leonardo invece imparò dal Verrocchio. Le antiche botteghe erano vere e proprie fucine di talenti. Oggi quell'esperienza si ripete e la Regione Toscana decide di accreditare le botteghe dell'artigianato artistico, varando un sistema con cui punta a individuare maestri artigiani abilitati a fare scuola e a formare adeguatamente i giovani apprendisti. L'iniziativa è stata presentata dall'assessore regionale alle Attività produttive, lavoro e formazione, Gianfranco Simoncini.

"Le botteghe scuola - spiega l'assessore - ci permetteranno di salvaguardare tecniche di produzione e settori che altrimenti rischierebbero di scomparire o di dequalificarsi. Oggi in Toscana abbiamo poco più di trenta maestri artigiani. Vogliamo fare in modo che il loro numero cresca e che con loro cresca anche una nuova generazione di giovani artigiani capaci di tenere alto nel mondo il vessillo della qualità toscana".

"Con il loro ingresso nei vari settori dell'artigianato artistico - ammette Simoncini - contiamo di favorire la propensione all'innovazione, allo sviluppo delle tecnologie più avanzate, all'introduzione di nuovi materiali e di originali processi di lavorazione".

Per essere riconosciuti come maestri gli artigiani gli interessati potranno presentare domanda alle Camere di commercio. Servono, tra l'altro, almeno dieci anni di anzianità professionale nella stessa attività, attitudine all'insegnamento del proprio mestiere, essere in possesso di qualifiche e capacità professionali, ma anche il collegamento a Internet e una bottega di almeno 30 metri quadrati, di cui 10 per l’allievo.

Una volta presentata la domanda, se si possiedono i requisiti richiesti, entro 60 giorni si ottiene l'accreditamento. Il regolamento approvato dalla Regione prevede un sistema a punti sul modello di quello in vigore per le patenti di guida e un punteggio minimo per conservare l'ambita qualifica. Artex, il Centro per l'artigianato artistico e tradizionale della Toscana, svolgerà una funzione di coordinamento e di supporto al percorso di accreditamento delle botteghe.

"Finalmente - dichiarano Valter Tamburini, presidente Cna Toscana, e Fabio Banti, presidente Confartigianato Imprese Toscana - siamo in dirittura d'arrivo per la reale attuazione della bottega scuola. Per l'artigianato artistico e tradizionale toscano la bottega scuola è un'occasione importante, uno strumento fondamentale che, insieme alla qualifica di maestro artigiano, mira ad arricchire e a valorizzare il settore, favorendo il ricambio generazionale. In questo modo, i giovani potranno portare nuova linfa e nuove idee a un settore che, pur facendo dell'eccellenza della tradizione toscana la propria forza competitiva, ha però, oggi più che mai, necessità di aggiornarsi e di evolversi".

Banti e Tamburini aggiungono: "L'appello che ora rivolgiamo agli imprenditori è a presentare la domanda per il riconoscimento della qualifica di maestro artigiano, tappa obbligata per l'ottenimento dell'accreditamento dell'attività come bottega scuola. Ad oggi in Toscana ci sono oltre 30 maestri artigiani, interessati e disponibili a tramandare le proprie capacità tecniche e non solo: un gruppo variegato, che dovrà però crescere ancora e divenire realmente rappresentativo di un settore così importante del made in Tuscany".

Tra gli attuali maestri artigiani spiccano quelli che si occupano della lavorazione artistica del vetro colorato, di intarsio e decorazione in scagliola su marmo e su legno, della lavorazione di onice e pietre dure, o dell'alabastro, ma non mancano gli artisti della pasticceria, della lavorazione del cacao, della saldatura, così come i parrucchieri, i restauratori di mobili, i pellettieri, i ceramisti, i sarti e gli orafi.

"La nascita e la partenza delle attività delle 'Botteghe scuola' - aggiunge il segretario generale di Unioncamere Toscana, Enrico Ciabatti - segna sicuramente un punto di svolta nel rilancio dell'artigianato artistico nella nostra regione. I tanti bravi artigiani presenti nel territorio, sostenuti e incentivati dalla nuova normativa, avranno la concreta possibilità di tramandare il loro saper fare, la loro manualità e inventiva che in passato, così come oggi, hanno reso e rendono grande la Toscana".