Roma, ottobre 2012 - Anche le balene possono imparare a mimare il nostro linguaggio. Come i pappagalli. Lo hanno scoperto i ricercatori della National Marine Mammal Foundation in California, i primi a registrare e analizzare i suoni prodotti da un giovane mammifero.

 Prima di questo studio, pubblicato su 'Current Biology' e ripreso dal quotidiano britannico 'Telegraph', c'erano solo racconti aneddotici sulla capacità delle balene di imitare la voce umana. A mettere in allerta gli scienziati è stato un episodio singolare. Un sommozzatore riemerge in superficie e chiede ai colleghi perché gli hanno chiesto di uscire dalla vasca. Nessuno ha dato questo comando, ed è allora che l'equipe di biologi fa 'bingo'. La voce avvertita dal sub non apparteneva a un criminale nascosto o al fantasma di un supervisore: a 'dire' di lasciare la vasca era stata una giovane balena bianca chiamata Noc.

Analizzando 'la voce' registrata, i ricercatori hanno scoperto che il mammifero aveva cambiato il modo di emettere suoni per renderli più simili alle parole pronunciate dai suoi guardiani. Nonostante i meccanismi vocali delle balene siano molto diversi dai nostri - si utilizza il tratto nasale più che la laringe - Noc era riuscita a sviluppare un ritmo simile agli uomini e aveva abbassato il tono di numerose ottave per riuscire a 'parlare' come i suoi custodi.

Per gli scienziati, questo comportamento è un chiaro tentativo di mimare il linguaggio umano e suggerisce anche che le balene potrebbero aver tentato di entrare in contatto con noi. Altrimenti, perché sforzarsi di modificare i propri meccanismi vocali per emettere suoni simili a parole?, chiedono. Noc ha cominciato a parlare negli anni '80, dopo esser stata 7 anni a stretto contatto con i ricercatori nel parco marino. I suoi 'discorsi' si sono ridotti dopo 4 anni, per poi cessare del tutto. La balena parlante è morta cinque anni fa.