Roma, ottobre 2012 - Stop all’importazione di prodotti ittici canadesi in Italia. E’ quanto chiede l’Ente Nazionale Protezione Animali al nostro Ministero degli Esteri e al dicastero dello Sviluppo Economico e del Commercio Internazionale, per protestare contro la decisione di procedere con lo sterminio di circa 70mila foche grigie nel Golfo meridionale di San Lorenzo, accusate di impoverire gli stock ittici di merluzzo.

«Abominevole. Non ci sono altre parole per descrivere il piano di abbattimento approvato in Canada», commenta Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’ Enpa. «Soprattutto mi chiedo sulla base di quali logiche è stato deciso lo sterminio delle foche. Infatti, prima le autorità dichiarano che esse rappresentano un pericolo per gli stock ittici del Paese nordamericano, poi aggiungono che sono necessari ulteriori studi per determinare la quantità di merluzzo che viene inclusa nella dieta degli animali. La realtà, suffragata da numerose pubblicazioni scientifiche, è che i principali predatori che si nutrono di merluzzi non sono le foche, bensì altri pesci, proprio quelli di cui si nutrono le foche stesse. Si tratta quindi di una vera e propria mattanza pianificata contro le foche, che si cerca di mistificare fornendo giustificazioni inaccettabili, anche se fossero vere>.

«A mio avviso – aggiunge Ferri – si tratta di una posizione preconcetta espressa da un Paese che non è certo tenero verso questa specie ed è tristemente noto all’opinione pubblica mondiale per i massacri che compie ogni anno a fini commerciali. Ai nostri rappresentanti chiediamo non soltanto di bloccare le importazioni ittiche dal Canada ma anche di esercitare le dovute pressioni affinché il Canada abbandoni una volta per tutte la caccia alle foche. Queste creature appartengono al mare ed è compito di tutti noi tutelarle».
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