Roma, novembre 2012 - <Dopo lo stop della Corte Costituzionale polacca alla macellazione rituale halal e kosher, sale a più di 120 milioni il numero dei cittadini che in tutta Europa hanno detto no all'uccisione di animali senza stordimento preventivo>. Ma si tratta <di un numero approssimato per difetto, poiché non tiene conto di quei Paesi - il nostro ad esempio - dove tale pratica, pur essendo ammessa, è osteggiata da una parte significativa dell'opinione pubblica>.

 Sono numeri <estremamente significativi - commenta l'Ente nazionale protezione animali (Enpa) - restringendo il campo d'analisi alla sola Unione Europea un cittadino su cinque vive in un Paese dove la macellazione senza stordimento preventivo, che causa atroci sofferenze agli animali, non è ammessa>. Le istituzioni comunitarie <dovrebbero tenere conto di questo dato e degli orientamenti prevalenti nell'opinione pubblica - chiede l'Enpa - che, lo ricordiamo, è sempre meno disposta a dover accettare ulteriori inutili forme di incrudelimento nei confronti di quegli animali che comunque sono destinati alla morte>.

Del resto, osserva l'Enpa, la stessa religione islamica ed ebraica stabiliscono tra i loro precetti che gli animali vengano trattati in modo compassionevole, misericordioso. Ed è proprio questo <che ha determinato un crescente consenso per il vegetarismo da parte delle comunità di credenti, come peraltro dimostrano le 'community' online dedicate a un'alimentazione alternativa (tra cui: http://vegetarianmuslim.org/,
http://jewishveg.com/)>. Potenzialmente, religione e rispetto per gli animali <non sono in antitesi; lo è invece una certa 'tradizione', ormai superata e anacronistica, che non ha alcun motivo di essere tutelata dalla legge>, conclude l'associazione.
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