di Silvia Mastrantonio
Roma, 7 febbraio 2013 - La campagna elettorale si combatte anche a "colpi di cuccioli". Così se domenica Silvio Berlusconi si era mostrato agli italiani con una cucciola in braccio, una cagnolina raccolta sulle strade della Sicilia, ieri sera è toccato a Mario Monti spupazzare un canetto  in diretta televisiva, durante la trasmissione di Daria Bignardi, le Invasioni barbariche. 

Forse perché fanno gola i voti dei tanti italiani che amano gli animali, forse perchè le cifre sulla presenza di pet nelle case sono in continua ascesa, forse perché si crede (erroneamente)  che ogni tipo di adesione a temi sentiti possa spostare le preferenze degli elettori. Così Mario Monti dalla Bignardi se all'inizio è apparso rigido, poi si è scioltocon l'arrivo in studio di un cucciolo, dal nome Trozzy, che la conduttrice gli ha messo sulle gambe.

Monti del resto, conosce i cani: fin dall'inizio del suo mandato a palazzo Chigi si era fatto riprendere nei ritratti di famiglia, cane compreso. Il cucciolo, per lui, non era uno sconosciuto e comunque la presenza del piccoletto ha contribuito ad alleggerire il clima. Poi l'ha portato a casa e oggi, su Twitter, ha annunciato di averlo chiamato "Empatia", per gli amici "Empy", postando sul social network la propria foto insieme con il canetto. Scrive: "Sarà la mascotte della nostra campagna elettorale".

Prima di lui Berlusconi ha fatto girare le foto con la cucciola siciliana in braccio. GeaPress, agenzia di stampa animalista, ha ricostruito le fasi della vicenda fino ad arrivare a concludere che, in realtà, la cucciola non è rimasta nel villone di Arcore ma è stata presa in carico da Michela Vittoria Brambilla, fervente animalista.

Il fatto che sia "caduta" nelle braccia di Berlusconi è stato determinato da una serie di circostanze più o meno casuali. L'importante, tuttavia, è che la piccola abbia una casa, villa o appartamento che sia. E anche le polemiche nate attorno alla volontaria che l'aveva raccolta in Sicilia, si sono ben presto sedate. Nessun intento politico, solo un caso. Per la signora, che non mette mai in discussione il proprio impegno a favore dei più deboli, conta soltanto che la cucciola abbia trovato una sistemazione. Della campagna elettorale non le interessa nulla.

Ma c'è anche chi della fede animalista ha fatto bandiera ben prima dell'inizio della campagna elettorale. Un esempio è Oscar Giannino che dichiara apertamente la propria indole "gattofila". Non c'è un'occasione in cui Giannino non si fermi ad accarezzare un gatto, ovunque si trovi. Si parla poco, in questi giorni di comizi e "ospitate" Tv, di temi legati alla natura e agli animali. Nonostante le sollecitazioni di organizzazioni come Enpa, Lav, Lipu, Wwf, i candidati non si esprimono o lo fanno poco.

Però c'è anche chi, come Pierluigi Bersani, inciampa proprio su temi animalisti. L'altro giorno, nel corso di un incontro, il leader del Pd si è dichiarato a favore della vivisezione. Una presa di posizione che non è piaciuta e che, rapidamente, ha fatto il giro dei volontari e delle associazioni. Magari poi il candidato premier del centrosinistra farà marcia indietro e tornerà sui propri passi. Però è difficile che anche abbracciare un cucciolo in tv basti a ricomporre la frattura. Inutile dire che, invece, il team di Ingroia batte su queste tematiche anche grazie alla condidatura di Stefano Leoni, ex presidente del Wwf.
Silvia Mastrantonio
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