Roma, 8 maggio 2013 - Anche la Lav delle Marche scende in campo contro l'asta dei cuccioli sequestrati. Purtroppo la pratica sta andando avanti, su ordine della magistratura e in particolare della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno. Un'indifferenza a cui fanno da contraltare le proteste dell'associazione Arca2000 e della Lac, lega abolizione caccia, e di moltissime altre sigle del mondo animalista, Enpa compresa.

Secondo la Lav Marche, però, si tratta di una pratica non accettabile. <La LAV delle Marche si unisce con forza alla richiesta fatta pervenire da numerose associazioni e cittadini di annullare tale asta. Si ricorda,infatti, che da tempo questa prassi è stata superata incaricando le Associazioni di volontariato ad occuparsi delle adozioni (vedi beagle di Green Hill)>.

<Si rammenta - prosegue la nota della Lega antivivisezione della regione - che ci sono leggi regionali e nazionali di tutela degli animali che prevedono un iter da seguire per un affidamento serio e consapevole dei cani ( certificati medici, iscrizione anagrafe canina, controlli pre e post affidi). Cani che non possono essere considerati meri oggetti ma esseri senzienti da rispettare e difendere come sottolineato da sentenze e norme legislative> .

<Nel caso in questione, dato che trattasi di cani di razza , mettendoli all'asta come "oggetti" si può correre il rischio che possano essere comprati per essere sfruttati per la riproduzione a scopo commerciale. Continuare con questo tipo di prassi si vanifica l'impegno di chi da anni sta cercando di far riconoscere il nostro Paese in linea con i Paesi più evoluti per quanto riguarda il rispetto degli animali e della natura di cui siamo entrambi parte>.
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