Brescia, 22 maggio 2013 - Le nutrie di Casalmaggiore (Brescia) sono salve: il Tar Lombardia ha accolto il ricorso presentato dalla LAV, assistita dall'avvocato Valentina Stefutti e dall’avvocato Vittorio Arena, per l'annullamento dell'ordinanza n.3889 del 23 febbraio 2013 "Abbattimento delle nutrie".

Il TAR ha ritenuto fondato il ricorso presentato dall'Associazione animalista, confermando il vizio di incompetenza del Comune e la violazione dell'art. 50 TU 267/2000. Il sindaco, infatti, non ha il potere di pianificare eventuali abbattimenti poiché tale materia è di competenza della provincia.

L'intervento comunale potrebbe giustificarsi solo se se fosse provata l'esistenza di un danno grave alla salute o alla sicurezza dell'uomo. Nel caso specifico, l'allarme nutrie non era stato in alcun modo provato: ci si limitava a riferire genericamente di "sopralluoghi effettuali" e di segnalazioni e lamentele di agricoltori, senza specifici elementi di prova.

Le nutrie, animali sudamericani introdotti in Italia per essere allevati dall’industria della pellicceria, sono tra gli animali selvatici più sfortunati: fino agli anni ’80 del secolo scorso sono state massacrate per il loro manto, ora vengono additate quali responsabili del dissesto idrogeologico in ogni angolo del nostro Paese.

Con la conseguenza che vengono uccise a migliaia: fucilate, annegate, avvelenate, bastonate. Le amministrazioni locali le indicano quali responsabili dell’indebolimento degli argini dei fiumi. Le loro tane, si dice, mettono a rischio la solidità dei manufatti con conseguente aumento del pericolo di inondazioni.

Eppure le evidenze scientifiche indicano, come il problema sia da ricondurre ad eventi atmosferici di eccezionale entità, che hanno fortemente indebolito e a volte addirittura tracimato, le strutture arginali. Nonostante tale evidenza, le nutrie continuano ad essere vittime di un massacro quotidiano e le inondazioni continuano puntualmente a ripetersi, testimoniando l’evidente inutilità dell’uccisione di migliaia di animali che, anche sul piano etico, dovrebbe far inorridire senza riserve.

Fortunatamente per le nutrie, esistono ricercatori che ritengono vi sia la possibilità di utilizzare un metodo scientifico per contenere il loro numero, svincolandosi dal sanguinario, quanto inutile, approccio venatorio: un contenimento "naturale", dove individui riproduttori sterilizzati, continuando a difendere il territorio in competizione per il cibo e gli spazi con gli individui fertili, impediscano fenomeni di immigrazione e riducano il tasso riproduttivo della colonia. Questo è un sistema indolore e rispettoso della vita che si sta sperimentando con successo ad esempio  nell´area urbana e suburbana del Comune di Buccinasco (Milano).

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