Roma, 11 giugno 2013 - Un cucciolo di appena 40 giorni torturato e gettato in un tombino, altri quattro trovati agonizzanti accanto a un bossolo di proiettile. Un cane murato vivo in un vano contatore e, un altro ancora, morto, sfinito dal freddo e dalla fame, ritrovato assieme a una cucciola di circa cinque mesi, fortunatamente viva. Erano stati rinchiusi in uno stabile fatiscente senza nessuna ragione apparente.

Dieci cuccioli ritrovati nella spazzatura, gli ultimi solo alcuni giorni fa, recuperati in un cartone accanto al contenitore dei rifiuti urbani. Sono storie di ordinaria quotidianità, intrise di violenza, soprusi e indifferenza, storie che la sezione e le guardie OIPA della provincia di Caltanissetta vivono ogni giorno sulla loro pelle, cercando di supplire con ogni mezzo a disposizione all’assenza delle istituzioni, sempre più sorde.

Perché a Caltanissetta, come in tutta la Sicilia, gli amministratori locali non fanno il proprio dovere, visto che la legge prevede norme precise rispetto agli animali randagi. Il rifugio gestito dalle guardie zoofile ospita attualmente circa 60 cani, a cui si aggiungono cani feriti e incidentati e le moltissime cucciolate che nelle ultime settimane i volontari stanno trovando sul territorio.

Serve aiuto in termini di cibo, medicinali, antiparassitari, vaccini, sverminanti, croccantini, coperte, scatolette, cucce, visite mediche. Servono anche volontari che possano aiutare le uniche due persone che si occupano dei cani ospitati presso il rifugio. Chiunque volesse dare un contributo, di qualsiasi genere, sarà benvenuto. Scopri come aiutare l'Oipa di Caltanissetta:
http://www.oipa.org/italia/2013/sezioni/caltanissetta-rifugio.html