Roma, 18 giugno 2013 -  Al via oggi la riforma del condominio 'amica degli animali': stop alle limitazioni per la detenzione di animali domestici.<La portata di questa riforma è rilevante se pensiamo che la metà delle famiglie italiane, il 55,3%, ha in casa uno o più animali domestici, un dato in netta crescita rispetto al 2012 quando la percentuale si attestava al 41,7% (+13,6%)". Così la Lav in una nota. 

L'animale più diffuso nelle case degli italiani è il cane, presente nelle dimore del 55,6% degli italiani, seguito dal gatto (49,7%), dai pesci (9,7%), dai volatili (9%), dalle tartarughe (7,9%), dai conigli (5,3%), dai criceti (4,6%), dai rettili (1,1%), fino ad arrivare agli animali esotici (0,8%)", secondo i dati Eurispes 2013. 

Le nuove norme per un condominio 'animal friendly' <sono valide anche per i vecchi regolamenti già esistenti di natura contrattuale e assembleare, facendo cadere tutte le limitazioni>, sottolinea la Lav. <Un passo avanti nei rapporti di buon vicinato e per una corretta gestione del rapporto uomo-animale - afferma la Lav- una norma da noi fortemente sostenuta che si applica non solo a cani e gatti ma a tutti gli animali domestici come conigli, galline, etc. nel rispetto della normativa vigente>. 

L'unico limite non valicabile <resta quello dei contratti di locazione: trattandosi di un atto di natura privata il locatario può inserire una clausola di divieto che, una volta sottoscritto il contratto, è vincolante>, ricorda la Lav.  Negli ultimi anni, poi, le associazioni di amministratori di condominii hanno rilevato un aumento di liti derivanti dalla presenza degli animali.

Secondo una di queste associazioni, l'Anammi, <il 92% dei suoi soci amministratori dichiarava di aver affrontato almeno una volta una disputa sugli animali>. I temi? <Deiezioni (30%), rumori (27%), presenza in spazi comuni (23%), odori di animali da casa (20%)>. Il 61% delle volte gli amministratori sono riusciti a chiudere il contenzioso, per il 36% il problema non sussisteva.
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