di Lorenzo Gallitto

Pinerolo (Torino), 4 luglio 2013 -Si fa più chiaro il destino delle tigri di Pinerolo. Il Comune è al lavoro per trasferirle e, sembra, le trattative con uno zoo safari sarebbero ad uno stadio avanzato. Ma dei felini, per il momento, continua ad occuparsi la moglie del proprietario che è stato ucciso. Oggi un'assistente sociale ha trascorso con lei la giornata per convincerla a separarsi dagli animali.

 La donna piange il marito morto sbranato ma, insieme, chiede che le tigri non le vengano portate via. <Mauro ha fatto una grossa imprudenza, gli avevo detto di non entrare nella gabbia perché la tigre era nervosa>.

Carla Agosteo, moglie di Mauro Laggiard, 72 anni, ucciso ieri sera dalle sue tigri in un ex parco poco sopra Pinerolo, in provincia di Torino. La tragedia si è consumata sotto gli occhi della donna, che prima di chiamare i soccorsi ha riportato Samir - la tigre di sei anni che ha dato il colpo di grazia all'uomo - nella sua gabbia.

<Sono entrata con una pala - racconta la donna - ma ci ho messo un'ora e mezza a calmare gli animali, poi ho dato l'allarme>.  Di separarsi dalle tigri, però, la donna non ha nessuna intenzione. <Non portatemi via i miei animali - dice rivolgendosi direttamente al sindaco di San Pietro Val Lemina, dove è avvenuta la tragedia, Anna Balangero - Non portatemeli via, se no...>. Anche per questo motivo l'assistente sociale sta cercando di farla ragionare e si tiene il massimo riserbo sulla destinazione delle tigri.

 La coppia si era trasferita lì per stare più vicina a questi enormi animali esotici, che sono ora stati affidati ai veterinari della Asl Torino 3. Una soluzione temporanea, in attesa che venga individuata la struttura in cui spostarli.

<Il trasferimento era già previsto per metà luglio, ma dopo quello che è successo stiamo cercando di anticiparlo>, spiega il sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero. Tra le strutture interpellate, al momento, ci sarebbero lo Zoo Safari Fasanolandia, in provincia di Brindisi, il Parco Safari di Murazzano, nel Cuneese, e una struttura in provincia di Ravenna.

Al momento, però, non è ancora stato deciso né dove né quando Samir e i suoi compagni - nove tigri e un vecchio leopardo - verranno spostate. L'incertezza alimenta la polemica sulla loro presenza in un parco ormai chiuso da oltre tre anni. 

Molte le prese di posizione delle organizzazioni animaliste. C'è timore per quanto deciderà il magistrato sulla sorte degli animali che hanno ucciso, ma solo per assecondare la loro natura che l'uomo pretende di piegare. Gli ultimi sviluppi farebbero ritenere che le tigri non saranno uccise.

Ora l'Enpa chiede controlli rigorosi su tutto il territorio nazionale finalizzati a mappare la presenza di strutture gestite dai privati, che ospitano animali pericolosi secondo quanto previsto dalla normativa vigente, riconvertire gli zoo in centri di recupero-santuari per esemplari confiscati o indesiderati.

<Quanto accaduto nella città piemontese è un fatto gravissimo: ci chiediamo chi risponderà per l'accaduto e chi abbia autorizzato  dei privati alla detenzione di animali che, secondo la legge appartengono a specie pericolose>, sottolinea l'Enpa, aggiungendo: <Ci chiediamo inoltre come mai, nonostante le difficoltà economiche dei proprietari, le tigri non siano state sterilizzate ed abbiano potuto riprodursi, aumentando così il numero di esemplari detenuti nella struttura e, con esso, il fattore di rischio>.

<Come confermano anche alcuni sequestri effettuati in passato, nel nostro Paese non sono pochi i privati che detengono animali, anche appartenenti a specie pericolose, in condizioni incompatibili e in violazione della normativa>.

<Quella del Parco Ornitologico Martinat di Pinerolo e dei suoi grandi felini era una situazione ben conosciuta da tutte le autorità nazionali e locali, una situazione esplosiva che il WWF andava denunciando da anni, per scongiurare una tragedia che purtroppo è accaduta>. E' quanto afferma in una nota il WWF. Per l'organizzazione <occorre fare chiarezza una volta per tutte sulle responsabilità e sulla probabile mancata gestione e applicazione delle norme relative alla detenzione degli animali pericolosi. Facciamo appello al Ministro Orlando affinché definisca chiare linee d'indirizzo per tutti questi pseudo-zoo, collezioni private o parchi, che ancora oggi ospitano animali pericolosi o protetti in condizioni critiche e non adeguate. Vi sono animali sequestrati o confiscati ancora ospitati in strutture fatiscenti, che richiedono interventi urgenti ottemperando alle previsioni di legge>.

Dura anche la presa di posizione della Lav.  <La conferma che esiste un'emergenza sicurezza pubblica perché zoo e circhi non rispettano le previsioni delle leggi detenendo migliaia di animali pericolosi, a partire dallo Zoo di Napoli che andrebbe subito chiuso dal Sindaco o dal Prefetto>: così la LAV commenta la terribile morte di Mauro Lageard.

<Per il caso delle tigri dove ieri è stato ucciso un uomo, presentiamo una diffida per scongiurare il loro abbattimento: l'uccisione di animali senza necessità è un reato (art. 544 bis codice penale) e non devono essere gli animali a pagare per le scelte insensate di chi li vuole in gabbia all'ergastolo - prosegue la LAV - L'auspicio è che i diritti degli animali e la sicurezza pubblica possano trovare un'applicazione concreta, a cominciare da questa tristissima vicenda>. L'ipotesi che vengano uccise sembra scartata, almeno secondo gli ultimi sviluppi.

Lorenzo Gallitto
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