Roma, 24 luglio 2013 - <Non c’è nulla da festeggiare domani e dopodomani per Genova, e per i cittadini, con l’apertura di una vasca per delfini all’Acquario, un ergastolo per animali costato ben 26 milioni di euro, più della metà di quelli assegnati a nuove case, scuole, parchi e cultura nella città>. 

Così la LAV attacca l’inaugurazione del “Padiglione dei cetacei” firmato Renzo Piano, annunciando un esposto alla Corte dei Conti affinché si verifichi la destinazione dei contributi pubblici (molti dei quali residui della Legge del 1991 di finanziamento delle “Colombiane”) e di quelli che Regione, Provincia e Comune erogano a questo zoo d’acqua, anziché a opere di pubblica utilità.

<La struttura è profonda dai 5,8 ai 7 metri, ma un delfino normalmente si immerge fino a 800 metri e nuota per decine di miglia al giorno in mare aperto – denuncia la LAV – il contrario di una effettiva tutela degli animali, che deve avvenire in natura e non in tinozze da spettacolo con musica ed esibizioni alla corte del dominio dell’uomo>.

E esattamente l’inverso delle seppur minime norme sul cui rispetto la LAV farà presentare alla Camera e al Senato un’interrogazione ai Ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente e della Salute. La LAV, poi, chiede agli artisti ingaggiati dalla Costa Edutainment, Geppi Cucciari, la Premiata Forneria Marconi e altri, di non prestarsi a questo spettacolo di sofferenza e di morte, unendosi invece all’appello lanciato in video (http://www.youtube.com/watch?v=Zf20f3-Q-24 ) da Licia Colò e Giorgio Panariello per la campagna Sosdelfini.org (qui http://www.youtube.com/watch?v=JIn03bXafHM  l’intervista doppia).

La LAV contesterà l’inaugurazione il pomeriggio di venerdì 26 luglio, davanti all’Acquario di Genova esponendo in silenzio le foto delle vittime del business giocato sulla pelle degli animali.
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