Roma, 28 agosto 2013 - Dal giorno dell’incidente si attendevano notizie di Scheggia nel Vento, la cavalla azzoppata durante le prove di sabato 17 agosto della Quintana di Foligno e trasferita d’urgenza alla Clinica universitaria di Perugia. Invece nessun aggiornamento è stato più diffuso e sul sito ufficiale della Quintana,ancora oggi, appare solo la notizia dell’incidente nonostante la cavalla sia morta due giorni dopo. Notizia confermata direttamente dal Prof. Marco Pepe, direttore della Clinica. IHP, Italian Horse Protection ha rivolto al professor Pepe alcune precise domande.

Prof. Pepe, è vero che Scheggia nel Vento è deceduta?
<Purtroppo sì: la cavalla si è infortunata sabato (frattura ad un arto posteriore), è stata stabilizzata sul posto, caricata sull’ambulanza veterinaria e trasferita qui da noi in clinica, dove l’abbiamo tenuta sotto osservazione fino a lunedì mattina. Abbiamo dunque tentato un intervento chirurgico in anestesia generale per l’applicazione di una placca, ma il trauma ad alta velocità aveva causato una mancata vascolarizzazione, che ha reso impossibile operarla. La cavalla è stata quindi soppressa sul tavolo operatorio>.
Secondo Lei sono state prese adeguate misure per evitare l’infortunio?
<Questo tipo di incidenti non sono facilmente preventivabili, considerate le sollecitazioni a cui vengono sottoposti gli arti in curva e tenuto conto del fatto che spesso gli animali non si fermano immediatamente, aggravando così il problema. Devo dire che la Quintana di Foligno mette a disposizione ogni anno un fondo illimitato per le eventuali cure ai cavalli infortunati. Inoltre, dal momento in cui vengono selezionati per la gara, i cavalli escono dalla responsabilità del proprietario, che in caso di incidente non può porre veto al ricovero ed alle cure per il cavallo.
Ogni anno c’è un membro di un’associazione animalista che può far parte della commissione sanitaria: quest’anno c’era l’Enpa di Perugia>.
Secondo Lei c’è una pericolosità insita in un certo tipo di uso dei cavalli?
<Per quanto si possa discutere su questo tipo di corse, a mio parere va riconosciuto loro comunque il merito di salvare da un incerto destino decine di cavalli scartati dagli ippodromi ogni anno, che altrimenti non si saprebbe dove collocare. La Quintana di Foligno tiene al benessere dei cavalli anche una volta finito il loro impiego nelle corse>.

<Come Italian Horse Protection abbiamo un’opinione diversa rispetto all’ultimo punto: siamo contrari all’uso degli animali nei palii così come allo sfruttamento in genere per motivi sportivi e commerciali. La tutela dei cavalli deve essere garantita a prescindere, e rispettando le loro caratteristiche etologiche: non deve, dunque, passare attraverso la scelta di migliori o peggiori forme di sfruttamento>, riporta una nota di IHP.
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