Roma, 1 ottobre 2013 - <La Corte d’Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Cuneo nel 2010, nei confronti di 6 imputati (trasportatori ed addetti alle pulizie), per maltrattamento di animale a carico di una mucca, confermando le pene che variano, a seconda dei ruoli, dalla reclusione sino a 6 mesi alla multa fino a 9000 euro>, ne danno notizia, in una nota la Lav e Animal's Angels. 

<La condanna di primo grado era stata pronunciata nel processo scaturito da una denuncia di Animals’ Angels e LAV, presentata nel 2006, per le gravi e reiterate sevizie inflitte a una mucca - chiamata Doris dagli attivisti dell’associazione - non più in grado di camminare, spinta lungo il pavimento con l’ausilio della pala di un trattore, caricata sulla pala e sollevata, trascinata, schiacciata tra il camion e la rampa, picchiata, calpestata sulle mammelle, pungolata con un bastone elettrico e fatta rotolare nel camion chiudendo la rampa del camion mentre lei vi giaceva sopra>, continua il comunicato delle associazioni.

<L’investigazione, realizzata nel  mercato del bestiame di Cuneo dall’associazione Animals’ Angels, permise di documentare gravissime violazioni delle norme che regolano il trasporto degli animali verso i mattatoi, oltre che l’assoluta inosservanza delle caratteristiche etologiche degli animali. Le drammatiche immagini realizzate durante l’investigazione furono diffuse in Italia dall’associazione, in collaborazione con la LAV>.

<La violenza di quelle immagini era entrata nelle case e nelle menti delle persone, provocando grande indignazione per comportamenti che la zootecnia industriale intensiva chiamava “pratiche zootecniche” e che la legge, i Tribunali ed i cittadini, invece, considerano delitti puniti dal codice penale e dal sentimento di rispetto per questi animali, esseri viventi – dichiara Roberto Bennati, Vicepresidente LAV – il fenomeno delle vacche a terra è ancora presente in molte zone del nostro Paese, come dimostrano i controlli effettuati dalla task force della Polizia Stradale, del Ministero della Salute e che opera in collaborazione con la LAV e gli Animals’ Angels>.

<La sentenza del Tribunale di appello conferma una condanna cristallina e ribadisce in maniera incontrovertibile che trascinare una mucca da latte o qualsiasi altro animale, costituisce un reato e che simili prassi devono essere perseguite come dei veri e propri delitti – prosegue Bennati – chi opera negli allevamenti intensivi, e soprattutto i servizi veterinari Asl che eseguono controlli al macello, partano da questa sentenza per reprimere condotte oggi ancora troppo tollerate nei mattatoi italiani, come stabilito anche dalle relazioni degli ispettori dell’Ufficio veterinario di Bruxelles. Questa sentenza sia una nuova occasione per valorizzare il ruolo dei veterinari nella tutela degli animali, come imposto dal codice deontologico e dalle leggi Italiane ed europee>.
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