Roma, 7 ottobre 2013 -  Sequestrati 680 chili di squalo elefante - specie ittica protetta dalla Convenzione di Washington - pronto per essere venduto come squalo manzo. L'operazione congiunta è stata effettuata dal personale del Corpo forestale dello Stato del servizio Cites centrale di Roma e dal personale del Centro di controllo area pesca della Direzione marittima del Lazio e rientra nell'ambito di controlli nel settore della pesca e della sicurezza agroalimentare.

Il sequestro è avvenuto presso il Centro agroalimentare di Guidonia Montecelio (Roma). Lo squalo elefante (Cethorinus maximus) era pronto per essere immesso sul mercato in maniera illegale. Dai controlli effettuati dalla Forestale e dalla Capitaneria di porto, infatti, sono stati rinvenuti diversi tranci di carne di pesce per i quali la dicitura riscontrata sia sui documenti contabili che su quelli di trasporto era "carne di squalo di manzo".

Il personale intervenuto ha immediatamente posto sotto sequestro l'intera partita di pesce e ha provveduto a denunciare sia il rivenditore che la ditta che aveva pescato l'esemplare per il reato di frode in commercio e commercio illegale di specie tutelate dalla Convenzione di Washington. 

Il fenomeno della vendita illegale degli squali è in crescita, il Corpo forestale dello Stato e la Guardia costiera stanno da tempo eseguendo controlli,anche alla luce della recente introduzione di altre specie ittiche nell'ambito della Convenzione di Washington, come ad esempio l'anguilla europea e le altre specie di squali che, a breve, entreranno nella lista delle specie protette.
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