Roma, 18 ottobre 2013 - La LAV ha lanciato un mass mailing per protestare contro il piano di abbattimento dei cervi del Cansiglio, zona protetta dalle norme europee (SIC e ZPS) posta fra le province di Treviso, Pordenone e Belluno.

Obiettivo della protesta le aziende zootecniche i cui animali pascolano sul Cansiglio: la LAV ha invitato i cittadini a scrivere loro, informandole dell’intenzione di boicottare i loro prodotti se queste non si schiereranno contro il piano di abbattimento. <I motivi alla base del piano di abbattimento sarebbero i danni provocati dagli ungulati ai pascoli utilizzati dalle aziende zootecniche del luogo – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV settore Caccia e fauna selvatica – i cervi, infatti, si ciberebbero dei foraggi lasciati nella zona per nutrire le mandrie delle aziende>.

Non l’elevato numero di cervi, quindi, peraltro mai supportato da un censimento, ma la competizione per il cibo tra animali selvatici e animali d’allevamento al pascolo, sono alla base del progetto di sterminio dell'amministrazione regionale del Veneto, che prevede l’uccisione di 1.200 animali. <Ci auguriamo che la pressione esercitata dai cittadini, indignati per questa decisione, possa fermare il piano di abbattimento – prosegue Vitturi – e che si proceda primariamente con la verifica scientifica dell'effettiva necessità di attivare un piano di riduzione numerica>.

Della questione dei cervi del Cansiglio sono stati investiti direttamente i Ministeri dell’ambiente e delle politiche agricole, con un’interrogazione a risposta scritta, presentata dall’Onorevole Michela Vittoria Brambilla, che chiede chiarimenti su due aspetti fondamentali della questione: la mancanza di dati certi relativi al numero di animali presenti e la violazione della legge nazionale che prevede in prima ipotesi l’attivazione di metodi incruenti per il contenimento numerico degli animali selvatici.
Per contatti con la nostra redazione: [email protected]