Roma, 29 ottobre 2013 - La Bosnia come la Romania con l'eutanasia dei randagi? Il terribile declino etico dell'area balcanica può essere fermato. La Lav, Lega antivivisezione, ne è convinta.

Ieri pomeriggio il parlamento bosniaco ha approvato in prima lettura l’emendamento alla legge per la tutela animali che reintroduce l’eutanasia per i randagi. <Ma non è ancora detta l’ultima parola poiché intorno al 20 novembre prossimo il Parlamento sarà chiamato nuovamente a votare per l’approvazione definitiva dell’emendamento che permetterebbe di uccidere i cani ospiti nei canili dopo solo 14 giorni di permanenza>, riferisce la Lav.

La LAV rivolge quindi un appello a tutti gli europarlamentari affinché facciano tutto ciò che è in loro potere per scongiurare la reintroduzione di una misura profondamente in contrasto con la sensibilità dei cittadini di tutta Europa e inaccettabile.

<L’Italia, grazie al Ministro degli Esteri Emma Bonino e all’Ambasciatore italiano a Sarajevo, Ruggero Corrias, che ringraziamo, ha già espresso ai leader politici bosniaci la viva preoccupazione del Governo e della società civile italiana per tali possibili sviluppi della legge, auspicando che l’attuale normativa sia mantenuta e applicata con efficacia>, conclude la nota della Lav.
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