Roma, 12 novembre 2013 - <L'UE intervenga per fermare il bracconaggio dell'Ortolano nel dipartimento delle Landes in Francia e le violenze nei confronti dei volontari animalisti del CABS, una situazione che si ripete immutata ogni anno nonostante gli avvisi di Bruxelles>.

Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell'Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, con un'interrogazione alla Commissione europea. <Nulla è cambiato dall'anno scorso, nemmeno dopo che la stessa Commissione europea ha contattato le autorità francesi. Gli amici volontari del CABS denunciano il perdurare della caccia illegale e degli attacchi personali nei loro confronti. Questa situazione non è più tollerabile. Invito la Commissione a prendere provvedimenti seri nei confronti delle autorità francesi incapaci di contrastare efficacemente la caccia all'Ortolano e le violenze dei bracconieri>. 

Zanoni denuncia a Bruxelles il continuo e diffuso bracconaggio dell’Ortolano (Emberiza hortulana) nel dipartimento francese delle Landes, nella regione dell'Aquitania, e i nuovi episodi di ostruzionismo e di violenza nei confronti dei volontari del Committee Against Bird Slaughter (CABS), associazione europea che conta moltissimi attivisti italiani e tedeschi, impegnati nell’annuale campo anti-bracconaggio in loco.

L'Ortolano è oggetto della massima tutela fornita dalla direttiva “Uccelli” essendo inserito tra quelli particolarmente protetti di cui all’allegato I. <L’azione dei volontari, che ha consentito di localizzare in pochi giorni più di 15 siti di bracconaggio e di denunciare gli stessi alla Gendarmerie, è stata da quest’ultima costantemente seguita e controllata ma non in termini cooperativi – scrive Zanoni – Inoltre anche quest’anno i membri del CABS sono stati allontanati dalla zona per ordine del locale Prefetto in previsione di una crescente aggressività da parte dei cacciatori>.

Il CABS racconta che ben 30 bracconieri hanno circondato due volontari aggredendoli con minacce, spintoni e, addirittura, lanciando loro contro diversi litri di urina di maiale e rubando loro il tablet che conteneva il database dei punti da controllare.

<Nella risposta alla mia interrogazione dell'anno scorso, il Commissario Ue all'Ambiente ha precisato di voler prendere contatti con le autorità locali per sorvegliare l’attività di repressione dell’illegale pratica e di non escludere la possibilità di avviare un procedimento di infrazione. Visto che nulla è cambiato, mi sembra doveroso procedere con il pugno duro anche alla luce della benevolenza dimostrata dalle autorità locali francesi verso quella che viene considerata una tradizione venatoria nonostante sia del tutto illegale in base alla normativa UE>, conclude Zanoni.
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