Roma, 15 novembre 2013 – L'ufficio legale dell'Enpa ha chiesto al Sindaco di Putignano (Bari) di rettificare, alla luce di quanto previsto dalla normativa sulla tutela degli animali, le dichiarazioni rese nei giorni scorsi in occasione dell'assemblea generale dell'Associazione Provinciale Allevatori (Apa). In quella circostanza il primo cittadino della città barese si era detto favorevole all'abbattimento dei randagi che, dopo una permanenza di sei mesi nei canili, non fossero stati adottati.

La posizione del sindaco di Putignano, osserva l'Ente Nazionale Protezione Animali, oltre ad essere del tutto fuori dalla realtà – la normativa italiana, la 281/1991, e la giurisprudenza del nostro Paese non ammettono in alcun modo la possibilità di sopprimere gli animali ospitati nelle strutture d'accoglienza; cosa che rappresenterebbe invece un reato – risulta anche contraddittoria.

<E' quanto meno singolare che il primo cittadino da un lato si sia adoperato per adempiere agli obblighi previsti proprio dalla 281/1991, dall'altro si sia detto favorevole all'uccisione degli animali come soluzione al randagismo – commenta l'Enpa -. Su questa materia invitiamo il sindaco a consultare i documenti prodotti da autorevoli istituzioni internazionali che hanno più volte ribadito come l'abbattimento degli animali sia del tutto inutile a risolvere il “problema”>. La Protezione Animali auspica che le dichiarazioni rese dal primo cittadino siano il frutto di un malinteso e che, proprio per questo, egli rettifichi le sue esternazioni, tornando - come si addice ad un amministratore pubblico - nel solco della legalità.
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