Roma, 15 novembre 2013 - Animal Equality, nel mese di agosto di quest’anno, ha condotto un’operazione che ha portato al salvataggio di 10 galline ovaiole, rinchiuse assieme a tante altre migliaia in un allevamento italiano classificato come ‘biologico’.

L’ampia documentazione fotografica/video ottenuta da Animal Equality mostra le reali condizioni di vita degli animali all’interno della struttura, erroneamente considerata come rispettosa del benessere in quanto ‘biologica’.

All’interno di ogni capanno diviso in 3/4 micro-settori, le galline vengono ammassate in spazio ristretti. Durante il giorno viene reso disponibile un’area di ‘sgambamento’ chiusa, che non lascia possibilità di interagire con l’esterno. Gli animali sono anemici, spesso feriti, privati di ogni assistenza veterinaria. Alcuni vengono lasciati morti, in decomposizione, a contatto con tutti gli altri.

Feci ed urine sono ovunque, con il rischio di infezione e contaminazione delle uova e dell’ambiente in cui vivono le galline. Il processo di raccolta uova è completamente meccanizzato; i nidi artificiali e i macchinari aumentano le difficoltà di movimento all’interno dei capanni. La distribuzione automatizzata dell’acqua, realizzata per mezzo di cavi elettrici scoperti, provoca numerose scosse che gli animali sono costretti a subire dato lo scarso spazio a disposizione.

Tutti questi fattori, uniti alle innaturali condizioni di vita, alla noia, al mancato espletamento delle più elementari necessità etologiche, sono fonte di enorme stress per gli animali. Dalle parole di un attivista che ha preso parte all’operazione, una testimonianza della realtà che di questi luoghi: <È un attimo e ti senti catapultato in un inferno, tutto ciò che ti sta intorno divora sofferenza, se ne nutre e te la restituisce, attraverso gli sguardi di chi è ammalato, di chi viene offeso e di chi è dimenticato. È un attimo che dura interi interminabili minuti>.
 

Il video reso pubblico da Animal Equality mostra le condizioni di vita delle galline all’interno dei capanni in una struttura certificata ‘biologica’ e sostenuta dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale secondo le direttive del Reg. (CE) n. 1698/2005; un’ulteriore evidenza dell’errore che si commette se si reputa questa tipologia d’allevamento come etica e rispettosa. 

La portavoce di Animal Equality in Italia, Fabrizia Angelini, dichiara che <Nel nostro paese le galline ovaiole allevate ogni anno, sono 40 milioni. È nostro compito mostrare alle persone questa realtà, proponendo delle alternative concrete che non comportino l’utilizzo di prodotti animali. Al contempo, è nostro dovere offrire a questi individui un’opportunità come è accaduto per queste 10 galline, simbolo di quello che accade a tantissime loro simili e speranza per tutti gli animali che sognano la libertà>. In Italia le uova occupano l’ultimo gradino del podio dei consumi alimentari totali, precedute unicamente dalle bevande di soia e dallo yogurt.
 

Le immagini di Animal Equality mostrano il passato di queste 10 galline ovaiole ma anche il presente; un destino che è cambiato e i primi passi verso una nuova vita, verso la libertà. Animal Equality è un'organizzazione internazionale per i diritti animali presente in Italia, Regno Unito, Spagna, Germania, Venezuela, Messico e India.
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