Roma, 19 novembre 2013 - Giovedì 14 novembre il Roccolo Casa Antolini nel comune di Negrar (VR) è stato chiuso e posto sotto sequestro in seguito ad un'operazione condotta dall'Ispettore del Corpo Forestale dello Stato Dott. Benciolini in collaborazione con le Guardie della Provincia di Verona. Il roccolatore è stato accusato dei reati di uccellagione e peculato.

Uccellagione perché catturava gli uccelli che invece di venire inanellati sul posto per poi essere consegnati ai cacciatori come richiami vivi venivano trattenuti come nel caso di un bel esemplare di Merlo maschio (Turdus merula). Peculato perché si tratta di un dipendente della Provincia di Verona che abusava del proprio ruolo di dipendente pubblico. E' stata denunciata alla Procura della Repubblica di Verona anche un'altra persona, un aiutante del roccolatore. 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: <Prima il sequestro di una prodina a Pace nel comune di Brentino Belluno, adesso un roccolo a Negrar, sempre in provincia di Verona. Bisogna chiudere i roccoli e prodine in tutto il Veneto perché in queste strutture si usano le reti, un mezzo vietato da Direttiva Uccelli 2009/147/CE. Vengono catturati Tordi, Merli, Cesene e Allodole che finiscono rinchiusi per sempre in minuscole gabbiette come richiami vivi utilizzati dai cacciatori negli appostamenti di caccia. E' necessario mettere fine a pratiche barbare come la cattura e la detenzione di questi poveri animali, cancellando l’esistenza stessa degli impianti di cattura>.

<Nonostante i moniti dell’Ue e i perentori pareri contrari dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) istituto tecnico scientifico dello Stato, la Provincia di Verona e la Regione Veneto continuano ad autorizzare impianti di cattura muniti delle reti da uccellagione, mezzo di cattura non selettivo, vietato dall’articolo 8 della Direttiva 2009/147/CE - ha concluso Zanoni – Per questo ho chiesto alla Commissione europea di aprire una procedura d’infrazione per questi amministratori che si credono al di sopra della legge nazionale ed europea e mi sono rivolto al Presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi, sollecitando l’immediata chiusura di questi impianti che violano la Direttiva Uccelli>.
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