Genova, 28 novembre 2013  -  Investita la notte scorsa mentre attraversava la strada in Val d'Aveto, una giovane femmina di lupo di circa 6 mesi è morta sulla provinciale 586 a Cabanne, dove l'hanno trovata gli agenti della Polizia Provinciale di Genova.

L'esemplare  è stato consegnato al Museo civico di Storia Naturale, dove sono già esposti due lupi uccisi nel 1990 dai bracconieri. La femmina apparteneva a un piccolo branco della Val d'Aveto. Un altro piccolo gruppo di 4 lupi vive in Val Trebbia nel Parco dell'Antola.

"Si tratta in ogni caso - dice la Polizia Provinciale - di gruppi di pochi esemplari con forti fluttuazioni nei numeri per la mortalità dovuta sia, come in questo caso, a eventi fortuiti, sia agli abbattimenti illegali con armi da fuoco, lacci, veleno e altri mezzi, nonostante il lupo sia un animale particolarmente protetto".

Una "certa mentalità radicata che resiste tenacemente - dice la Polizia Provinciale - secondo la quale il lupo è 'cattivo' e il fatto che questo carnivoro danneggi gli allevamenti nell' entroterra e predi anche specie selvatiche cacciabili come il cinghiale, continuano a fare dell'animale un bersaglio del bracconaggio".

Nel 2008, la Polizia Provinciale di Genova, che sin dagli anni '90 collabora alle ricerche sulla presenza del Lupo sul territorio, ha svolto un'indagine approfondita di polizia giudiziaria su un lupo ucciso in Valle Sturla, utilizzando anche analisi del Dna, risalendo all'autore di almeno dieci episodi di bracconaggio contro i lupi. Il colpevole è stato poi condannato, con revoca anche del porto d'arma e per questa operazione la Polizia Provinciale di Genova ha ricevuto nel 2009 anche il premio nazionale 'Pettirosso' della L.I.P.U.
Per contatti con la nostra redazione: [email protected]